Viaggio in Vespa in Umbria, con mio figlio: seconda parte.
Lunedì 5 settembre 2011.
Nella terrazza dell’albergo Bramante a Todi alle 9 e dieci mentre aspetto che mio figlio Lollo mi raggiunga a colazione. Penso alla strada per il Trasimeno e poi per Perugia. Soprattutto penso a quei maledetti turisti americani che prima delle 7 mi hanno svegliato litigando come cafoni. La parola più usata, largamente la più adoperata, è stata fuckin’. L’argomento – per quanto ho potuto capire da appena sveglio e senza caffè in corpo – era che con quel fottuto abbigliamento, diceva lui, lei non sarebbe mai uscita dalla fottuta stanza né mai sarebbe salita sulla sua fottuta automobile; l’alterco della coppia (padre vs. figlia o marito vs. moglie: non so) si era poi esteso ad altre persone, presumo in pieno corridoio. Parola chiave sempre la stessa: fuckin’.
Decido di parlarne con la direzione e poco importa che fossi riuscito a riappisolarmi un po’: voglio stare in vacanza, che diamine! Quando lo faccio, alla reception mi guardano con l’aria di chi ha capito perfettamente di chi stessi parlando e mi dicono: “Per fortuna sono partiti stamattina”. La faccia ed il tono sono scuse, fatica sopportata, senso comune di liberazione.
Mi resta, nella soddisfazione, una curiosità: chissà come fuckin’ si era poi vestita, lei…
Il tragitto per il lago è molto bello; lo è sempre più mentre ci avviciniamo al Trasimeno dopo aver lasciato la E45in direzione Orvieto; sul lago c’è un cielo meraviglioso che ci impone di fermaci a bordo lago a scattare foto.
A Castiglione del Lago visitiamo la bellissima Rocca ed il museo.
http://www.borghitalia.it/html/borgo_it.php?codice_borgo=719&codice=elenco&page=1
Passeggiata per il corso principale, una pizza, Lollo che non resiste e dopo assaggio acquista un tris di salami da portarsi a Roma.
Si va via circumnavigando il lago, passando da nord ed entrando per pochi chilometri in Toscana per poi arrivare a Perugia. Una delle cose belle dell’avere uno scooter è che puoi arrivare dove alle auto è proibito: arriviamo in centro.
Sono stato spesso a Perugia e mi soddisfa mostrare a mio figlio i posti che frequento, da cui magari ho chiamato casa tra una riunione ed un’altra, i ristoranti, una pasticceria che amo in Corso Vannucci, uno scorcio semplicemente.
http://it.wikipedia.org/wiki/Perugia
Alle 17 e trenta siamo tornati in albergo, dopo 186 chilometri, ed è centro benessere, piscina, ottima cena.
Della cena, del Rosso di Montefalco 2006, e soprattutto di due commensali romane over 70 (e dei loro comportamenti) parlerò, prima o poi, separatamente: ne vale la pena.
Dopo cena chiacchiere infinite e letture. Secondo me “A cosa servono gli amori infelici” di Gilberto Severini è un bel libro; secondo Lollo – e questa è la notizia – “Cometa e bugie” di Marco Valenti è un bel libro.
(fine seconda puntata; con la prossima chiudiamo).
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