marco valenti scrive

marco valenti scrive

16 novembre 2020

Vademecum per quando ti vogliono far cambiare operatore

 



Piccolo utile e insieme dilettevole (per me) vademecum da usarsi laddove arrivino telefonate non aspettate di persone che vi invitano a cambiare gestore di telefonia fissa e internet nella vostra abitazione.

In alternativa piccolo vademecum per sopravvivere a che vi rompe le scatole perché deve pur sbarcare il lunario e la vita è dura per tutti, anche per lui che vi sta telefonando.

In alternativa piccolo promemoria perché le cose, che – purtroppo – sono come sono, cambino.

 

Siete oggetto di telefonate di sconosciuti, sovente dall’accento non autoctono, diversi dai vostri prossimi, pur troppo prossimi per altre considerazioni, che vi invitano a cambiare la contrattualistica che regola il vostro accesso al mondo della comunicazione telefonica?

 

Risposte possibili:

  1. ·      si;
  2. ·      no;
  3. ·      va’ a cag(bip) : son capitato qui per caso.

 

Se la risposta è no:

1.    avete un gran fortuna (complimenti);

2.    questo post è assolutamente inutile ma potete leggerlo per puro diletto.

Se la risposta è sì:

1.    andate avanti con la lettura perché:

a.    potrebbe essere utile

b.    potrebbe essere inutile ma ci vuole poco a portarla a termine.

c.     Anche no.

Se la risposta è la terza:

1.    il mio transito intestinale è ottimo e di piena soddisfazione senza bisogno di modifiche ma grazie del suggerimento.

 

Le fattispecie dalla molestia nella propaganda telefonica possono essere raggruppate secondo modalità estremamente diverse e un sistema con i propri sottosistemi non ne esclude altri. In questa (breve) trattazione ci soffermeremo su alcune differenziazioni ben sapendo di semplificare in tal modo un problema complesso e di non tener conto di numerosi fattori. 

Tra le questioni a noi pur note che non prenderemo in considerazione citiamo:

a.    siamo nel libero mercato;

b.    il mondo è bello perché vario;

c.     anche loro devono pur campare e se campare significa rompere le balle è un lavoro sporco ma qualcuno dovrà pur farlo;

d.   vorrei vedere te in india a imparare la lingua e poi lavorare con il telefono con gli indiani;

e.    ho ventuno anni, non ho un lavoro serio e non c’è altro da fare: mi hanno fatto ‘sta proposta e mi sono detto che, in fondo, era meglio di altre cose; oppure ho passato i cinquanta, sono stato espulso dal mondo del lavoro e non c’è altro da fare ecc. ecc.

f.     è assolutamente legale, anche se mi pagano un tanto a contratto stipulato: comunque non pago la telefonata;

g.    Numerose altre che mi sfuggono. Il fatto che sfuggano a me è ininfluente perciò numerose altre.

 

Ecco le fondamentali casistiche in cui raggruppiamo la molestia operata ai vostri danni da quello che, operatore commerciale per conto terzi, vuole convincervi a cambiare operatore di telefonia.

1.    stavate proprio appennicati dopo pranzo:

2.    comunque è dopo pranzo;

3.    stavate facendo qualcosa o, comunque, pensavate di voler fare qualcosa o, per lo meno, qualcosa da fare c’era;

4.    in tv c’era una cosa imperdibilissima;

5.    non avevate un cavolo da fare (ma non è un buon motivo per avere le balle rotte).

 

La fattispecie uno è gravissima. In questo caso le risposte alla telefonata sono irriportabili, per la maggior parte, e tuttavia facilmente immaginabili. Il consiglio, utile, è quello di estirpare il telefono dalla presa prima di dormicchiare sereni magari perfino sognando.

La situazione numero due è comune. Ci sono stati casi in cui l’utente, normalmente, non sarebbe stato a casa nel post prandiale e la telefonata lo ha sorpreso. Ha avuto un moto interiore, una domanda inconscia che suonava più o meno così: “chi ca*** glielo ha detto che sarei stato in casa oggi pomeriggio alle due e mezza?”. Rilassati: sono seriali e non dimenticano. Ovvero vanno per grandi numeri ma non se ne scordano manco uno, di numero: richiamano. 

Argomento con più chiarezza? Se non ti trovano riprovano perché, prima o poi, a casa ci devi tornare una caspita di volta, magari per sbaglio, magari per sfizio, magari per peccare, di pomeriggio presto.

Orbene i casi uno, due e tre, differentemente gravi, hanno risposte suggerite abbastanza simili.

La differenza si sostanzia totalmente nel tipo di reazione.

Reazioni e loro efficacia:

1.    Riattaccate mentre parlano: rapido ma parzialmente efficace perché potrebbero richiamarvi convinti sia stato un problema di linea;

2.    Dite di non essere chi si occupa di telefonia nella casa o dite di essere il maggiordomo; non efficace perché richiameranno;

3.    Insultate (più o meno pesantemente): efficace ma un po’ cafone;

4.    Minacciate dicendo frasi da film del tipo “Bastardo: so chi sei e dove abiti. Attento a te!”: di sicuro effetto ma poco credibile e un po’ gangster.


Nel caso in cui la telefonata molesta arrivi in un momento in cui non eravate occupati in nulla di impegnativo alle reazioni appena esposte se ne aggiungono altre.

5.       state a sentire e accettate il cambio di gestore alla fine della conversazione: corretto. Amate il rischio e ci tenete al risparmio. 

Non lamentatevi se nel cambio di operatore resterete diversi giorni senza linea telefonica o diverse settimane a rincorrere telefonicamente tecnici del gestore che vi dovranno aiutare a ricalibrare parametri tecnici di connessione a internet di cui voi non capite assolutamente un acca. 

Postilla di non secondaria importanza: se sei tu che vuoi parlare con un operatore (e non con un nastro registrato) mentre aspetti puoi invecchiare.

6.       state a sentire ma non accettate il cambio di gestore: corretto. Non amate il rischio e non vi importa di risparmiare pochi euro al mese. Sarà dura spiegare perché non accettate e all’altro capo della cornetta sentirete una sequela di lamentele e obiezioni che vi metteranno a dura prova e, forse, vi indurranno a chiudere la conversazione. Rileggete i punti da 1 a 4 e chiedetevi perché non li avete usati subito.


Chiudiamo questa breve e non esaustiva trattazione con le reazione più azzeccata ed efficace. Tale è se non siete interessati ad abboccare alla nuova proposta commerciale ma avete tempo da impiegare.

Ascoltate il vostro interlocutore ponendo anche qualche domanda su quale sia la società da cui dipende direttamente e su da quale ufficio chiami, sui termini del contratto e sui tempi. Fatelo parlare un po’. 

Poi attaccate una articolatissima filippica sulle differenze sostanziali tra un contratto in visione, magari anche a mezzo internet o posta elettronica e una proposta ascoltata da un utente telefonico anonimo. 

Parlate lentamente e con calma e ogni tanto verificate che il vostro interlocutore vi stia seguendo: è una cosa che di solito fanno loro quando voi rimanete in silenzio per essere certi della vostra attenzione.

 A seguire raccontate una disavventura qualsiasi occorsa a voi o a qualche vostro conoscente nell’accettare un contratto proposto telefonicamente: se non la avete inventatela come se foste in tribunale alla arringa finale. 

Il risultato, sperimentato e garantito al 100% è che non arriverete ai saluti perché, disperato per il tempo che sta perdendo con voi, il molestatore vi attaccherà il telefono in faccia e non richiamerà mai più.

Caso, tra l’altro estremamente raro, e da sottolineare è che sarete soddisfatti che vi abbiano attaccato il telefono in faccia.

Guardate, infine, sul display del telefono la durata della telefonata e gioite di quanto tempo gli avete fatto perdere.

Il mio record personale è di 9 minuti e 46 secondi.


Posso migliorare.


Marco Valenti                             

 

 


15 novembre 2020

Torta di pane e mele

 



Una ricetta, come la dava la nonna

In altro post quando il nostro limone (ahinoi andato) ci regalava preziosi enormi frutti ricchi di profumo e spessore, 

avevo scritto la ricetta della torta dipane con vino e ciliegie.

Il pane avanza, abbastanza spesso, vuoi per errori di valutazione, vuoi per cambio di programma.

Il pane non si butta.

Più frequentemente lo lascio seccare per farne una buona grana per le mie “ricette con la mollica”.

Oggi invece ho rispolverato una ricetta di riuso di casa.

Perché una ricetta, come la dava la nonna, perché non ho dosi da indicare, il q.b. detta il risultato.

A volte il cibo va osservato, bisogna guardare come reagisce. 

Metto a bagno il pane. 

Quanto latte serve? 

Quanto basta ad ammorbidirlo e renderlo lavorabile con la forchetta o le mani…ma  l’impasto non deve essere troppo liquido.

Aggiungo cannella, tanta, a piacere, a gusto.

Mescolo fino a fare impasto.

Intanto ho preso delle mele rimaste lì un po’, in questo caso tre, le ho sbucciate, affettate, irrorate con qualche goccia di limone per non farle scurire, e condite con due o tre cucchiai di zucchero.

All’impasto aggiungo uvette (q.b, sempre a gusto, nel mio gusto tante) e aggiusto, assaggiando, lo zucchero.

Metto la metà delle mele nell’impasto.

Una volta reso più omogeneo possibile, lo metto in una teglia da forno con il bordo abbastanza alto.

Scegliete la forma che contenga l’impasto ma lasci uno spessore di almeno 4 cm.

Ho aggiunto all’impasto anche un goccio di latte in cui ho sciolto mezza busta di lievito.

Dispongo in superficie le mele, spingendole leggermente nell’impasto perché abbiamo l’umidità sufficiente a cuocersi, spolverizzo ancora con cannella e zucchero, inforno.

180° circa un’ora di cottura.

Lo stecco deve uscire umido, ma non asciutto.

Il tempo di cottura è in relazione a tutti i quanto basta.

Aspetto i vostri risultati.


6 novembre 2020

Cometa e bugie dopo venti anni

 


Il 3 novembre 2020 è uscito il mio ultimo romanzo. Ritengo possa chiudere un cerchio che avevo aperto ancor prima che passasse la cometa del '97 ed essere l'ultimo libro che verrà pubblicato a mio nome.

Continuerò a scrivere, meraviglioso privilegio, senza metterci il nome. 

Comunque non è detto che tutti gli altri miei titoli usciti prima di questo, tolti dal mercato per mia decisione, non ritrovino una degna e diversa via editoriale. 

Se si trova il complice adatto succederà. 

Cometa e bugie dopo venti anni è uscito nella collana Intrecci di Edizioni Dialoghi e può, per il momento, essere acquistato da tutti sul loro sito. Presto sarà disponibile su altre piattaforme di vendita e presso alcune librerie indipendenti.

Vi lascio il link diretto al libro.

CLICCA QUI

A seguire una quarta di copertina e un cenno su quanto uscito prima di Cometa e bugie dopo venti anni.

Resto pronto, come sempre con piacere, a parlare dei libri che ho scritto nelle forme che vorrete, di persona o in collegamento, convinto che un libro sia di chi lo legge (fatemelo sapere).

"La parola è dell'orecchio che la ascolta".

Grazie e tutti,

Marco Valenti


QUARTA DI COPERTINA "ESTESA"

Quando nel 1997 la cometa Hale-Bopp è visibile nel cielo, la vita di alcune persone cambia per questioni d’amore, di passione, e dei loro opposti. Queste vite si intrecceranno con sviluppi imprevisti a causa dell'incapacità di vedere le cose e i sentimenti come sono veramente. Tutto esplode per consuetudini, eccessi, bugie che si immaginano verità.

“Ci fu chi mentì sapendo di mentire e chi sperò di non mentire, chi lo volle e chi ci si trovò.”

Questo romanzo racconta cosa è stato di queste vite nei venti anni successivi al passaggio della cometa. Evoluzioni, crescite, nuove consapevolezze e cambiamenti non senza qualche inaspettato epilogo.

Non è un sequel di Cometa e bugie, ma una sua nuova scrittura e insieme qualcosa di più largo che, inevitabilmente, la contiene.

Un’altra storia.

“Vada come vada il cuore è un grido, è pazienza infinita, è di costanza e di dolore, è di gioia e di costruzione, è un tessuto prezioso.

Per fortuna o purtroppo, per fortuna e purtroppo, tutto il resto è banalità del caso: più o meno attrezzati, ci si fanno i conti. O prima o poi.”

 

Bibliografia di Marco Valenti: La prima pubblicazione, nel 2007, Un senso alle cose (TheBoopenLed Editore) era un romanzo epistolare (in epoca contemporanea) scritto a quattro mani con Paolo Scatarzi. Successivamente ha autoprodotto il romanzo breve con tre racconti in appendice Cometa e bugie e la raccolta di racconti Quel colore delle foglie in autunno (quando stanno per cadere) e pubblicato il suo terzo romanzo, RIP (2014 – Antonio Tombolini Editore). Ha scritto per la rivista di letteratura Il Colophon. Le opere finora pubblicate, per sua scelta, sono fuori commercio: Cometa e bugie dopo venti anni (2020 - Edizioni Dialoghi) è l’unico libro in commercio.