Gli angeli di Ponte S. Angelo a Roma ne hanno viste tante: quando nevicò seriamente ne fotografai uno, coperto di neve, infreddolito.
Qualche tempo fa Piero Valenti, cui la pioggia aveva impedito di uscire ha visto la foto e si è messo a disegnare.
Pazienza dell’angelo e di Piero, entrambi alle prese con avverse condizioni climatiche.
Mi è tornata in testa la canzone di Ivano Fossati.
Un grande musicista, uno splendido cantastorie, una canzone che non serve commentare più di tanto perché basta ascoltarla per assaporarne tutta la profonda bellezza.
Per un bel po’ di tempo questa canzone mi ha provocato una struggente malinconia, quasi un leggero dolore, che mi aveva indotto a non ascoltarla se non in momenti di umore eccezionalmente alto, al limite della euforia.
Il tempo è passato ma non resto, comunque, indifferente.
Rimane un testo, per certi versi, doloroso.
Struggentemente.
Al punto da essere giudicato per l’amore verso questo testo.
Lasciamo stare: era un’altra storia.
Il testo è una delle più belle poesie che Ivano Fossati ci abbia donato.
http://www.youtube.com/watch?v=-ApNtZ1-mqg
Con rose di Normandia
o con fiori di ferrovia
aggancia quel bell'angelo
prima che voli via
però madre che spavento
però madre che tormento
sognare nudi e crudi
in mezzo a questo via vai
che c'è una femmina in Buenos Aires
con gli occhi che fan moneta
e con l'anima sta inquieta
e più lontana che può
è un desiderio qui in casa mia
tutto bagnato dal dolore
e dopo centomila ore
non c'è un minuto di più
L'amore va consumato va
l'amore va accontentato va
la voglia e l'innocenza
faranno come si può
l'amore va trasudato va
l'amore va comandato va
l'angelo e la pazienza
s'accordano come si può
Io non ti voglio parlare, parlare ma
fra le ginocchia salire
Io non ti voglio sfiorare, sfiorare
io ti voglio amare
Con rose di Normandia
o con fiori di gelosia
blocca quel tuo angelo
prima che corra via
L'amore va consumato va
l'amore raccomandato va
la voglia e l'innocenza
faranno come si può
l'amore va rispettato va
l'amore va rammendato va
l'angelo e la pazienza
s'accordano come si può
Io non ti voglio parlare, parlare ma
fra le ginocchia salire
Io non ti voglio sfiorare, sfiorare
io ti voglio amare
C'è un trionfo di stendardi
dove termina il dolore
e dopo centomila ore
non c'è un minuto di più
È una strada lastricata, amore
dove passa l'innocenza
e dopo noi che siamo senza
poi l'angelo senza di noi
Qualche tempo fa Piero Valenti, cui la pioggia aveva impedito di uscire ha visto la foto e si è messo a disegnare.
Pazienza dell’angelo e di Piero, entrambi alle prese con avverse condizioni climatiche.
Mi è tornata in testa la canzone di Ivano Fossati.
Un grande musicista, uno splendido cantastorie, una canzone che non serve commentare più di tanto perché basta ascoltarla per assaporarne tutta la profonda bellezza.
Per un bel po’ di tempo questa canzone mi ha provocato una struggente malinconia, quasi un leggero dolore, che mi aveva indotto a non ascoltarla se non in momenti di umore eccezionalmente alto, al limite della euforia.
Il tempo è passato ma non resto, comunque, indifferente.
Rimane un testo, per certi versi, doloroso.
Struggentemente.
Al punto da essere giudicato per l’amore verso questo testo.
Lasciamo stare: era un’altra storia.
Il testo è una delle più belle poesie che Ivano Fossati ci abbia donato.
http://www.youtube.com/watch?v=-ApNtZ1-mqg
Con rose di Normandia
o con fiori di ferrovia
aggancia quel bell'angelo
prima che voli via
però madre che spavento
però madre che tormento
sognare nudi e crudi
in mezzo a questo via vai
che c'è una femmina in Buenos Aires
con gli occhi che fan moneta
e con l'anima sta inquieta
e più lontana che può
è un desiderio qui in casa mia
tutto bagnato dal dolore
e dopo centomila ore
non c'è un minuto di più
L'amore va consumato va
l'amore va accontentato va
la voglia e l'innocenza
faranno come si può
l'amore va trasudato va
l'amore va comandato va
l'angelo e la pazienza
s'accordano come si può
Io non ti voglio parlare, parlare ma
fra le ginocchia salire
Io non ti voglio sfiorare, sfiorare
io ti voglio amare
Con rose di Normandia
o con fiori di gelosia
blocca quel tuo angelo
prima che corra via
L'amore va consumato va
l'amore raccomandato va
la voglia e l'innocenza
faranno come si può
l'amore va rispettato va
l'amore va rammendato va
l'angelo e la pazienza
s'accordano come si può
Io non ti voglio parlare, parlare ma
fra le ginocchia salire
Io non ti voglio sfiorare, sfiorare
io ti voglio amare
C'è un trionfo di stendardi
dove termina il dolore
e dopo centomila ore
non c'è un minuto di più
È una strada lastricata, amore
dove passa l'innocenza
e dopo noi che siamo senza
poi l'angelo senza di noi
Probabilmente la più bella e struggente canzone di Fossati.
RispondiEliminaBRAVO!!!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAdoro gli angeli di Pero, non c'è nulla da fare sono una sua fan irriducibile.
RispondiEliminaSono anche una fan di Fossati.
Però tendo a preferire Piero...
:-)
:-) :-)
:-) :-) :-)
spalluzza
Leggendo questo post... ritrovando questa poesia di Fossati... oggi sono inciampata in un ricordo...
RispondiEliminaGrazie...