marco valenti scrive

marco valenti scrive

18 febbraio 2017

grazie Roma!




Grazie.

Grazie EURONOVA, grazie Parnasi, grazie Pallotta e – lasciatemelo dire con orgoglio – GRAZIE ROMA!

Per le cose che ci avete fatto scoprire (che non sapevamo), per quelle che ci avete fatto ricordare (che ce le eravamo dimenticate), per quelle che abbiamo sempre saputo (me ce le avete fatte ripassare).

Con la vostra proposta dell’intervento a Tor di Valle a Roma, sulla direttrice tra l’Eur e il ridente e ordinato litorale romano, ci siamo ricordati che quattrocentomila persone fanno avanti e indietro tra la città e il mare, che la ferrovia Roma-Lido fa schifo e che la Metro B è distante e dato che fa schifo pure lei non la vogliamo prolungare.

Qui le metropolitane le blocchiamo pure quando erano in programma: figuratevi se le prolunghiamo!

Non abbiamo progetti e neanche soldi per realizzare progetti del genere ma non vogliamo i vostri soldi, “yankee”.

Abbiamo altre idee sulla mobilità sostenibile qui a Roma. Magari una funicolare a Boccea.

Ma grazie perché ci siamo ricordati che lì c’è un ippodromo abbandonato da qualche anno e siccome è (era) del 1959 stiamo pensando di tutelarlo mettendo un bel vincolo su tutta l’area.
“Febbre da cavallo”: gran film.

E poi grazie perché ci siamo ricordati che l’area è a rischio esondazione. 
Non vogliamo però che provvediate voi con impianti idraulici. No. Anche perché poi ci toccherebbe mantenerli.

Io non lo so personalmente ma penso bene che da qualche parte c’è un piano al riguardo.

Probabilmente già esiste a nostra insaputa (come una polizza) perché è chiaro che non ci permetteremmo mai che si sciupi con una quasi certa esondazione l’ex ippodromo abbandonato che è un bene che stiamo per mettere sotto tutela.

Sicuramente.

Così come c’è – ben nascosto ma ci deve essere – un piano pubblico per la mobilità sostenibile e le risorse per realizzarlo. Qui si pianifica, cari americani!

Non vogliamo che facciate strade, rotonde, allargamenti. Non vogliamo i vostri soldi ne i vostri vagoni ferroviari, “yankee”.

Anche il potenziamento della viabilità o un ponte ciclo-pedonabile tra Tor di Valle e la stazione della Magliana di trecento metri non lo vogliamo. 
No.
Grazie per il pensiero ma non lo vogliamo.

Tra l’altro la maggioranza di noi romani è proprio contraria per principio alla “urbanistica negoziata” con i privati. 
Non lo avevate capito “yankee”? 
Urbanistica Negoziata? Al solo termine rabbrividiamo nei nostri maglioncini di cachemire eco solidale!

Anzi: siamo per il cemento-zero. Credo che si veda a colpo d'occhio: no?

E se una grande azienda volesse stabilirsi nella nostra bella capitale troverebbe comunque qualche simpatica palazzina per uffici, magari nella disponibilità di qualche costruttore romano famoso, da prendersi in affitto.
Sapete com'è.
Prima hanno cementificato; ora amministrano patrimoni immobiliari.

Comunque non voglio divagare.
Non avevate visto l’ordinato sviluppo armonioso della nostra città fino ad oggi?
Siete distratti. Mi spiace dirvelo ma qualcuno doveva pur dirvelo.

Noi a Roma non abbiamo problemi e quando li vediamo lontani all’orizzonte sappiamo pianificare ogni azione, partecipata e coesa, perché non avvengano proprio mai.

E poi questi tre grattacieli – lasciatecelo dire – sono uno schiaffo alla città. Mica c’è bisogno che lo dica Sgarbi! 
Tra l’altro vi resterebbero vuoti sul groppone e quindi a dirvi no vi stiamo facendo un favore.

Abbiamo capito tutti che le grandi imprese nazionali e multinazionali vanno nei grattacieli di Milano. 
Perfino Sky lascia quel budello di Via Salaria a Roma e se ne va a Milano.

Ma quale pubblica utilità? Eddai sù!

Tra l’altro lo Stadio Olimpico c’è già. 
E’ perfetto per godere una partita di calcio e non ci da nessun problema di traffico o di vivibilità quando ci sono eventi sportivi. 
Anzi: gli abitanti dei quartieri afferenti l’Olimpico sono entusiasti. 
Quasi quanto le forze dell’ordine.

L’Olimpico c’è già e c’è perfino lo Stadio Flaminio. Al limite – ma davvero al limite – c’è pure la Vela di Calatrava.  Splendido posizionamento nel vuoto cosmico.

Insomma abbiamo sempre avuto idee precise sullo sviluppo urbano e un sacco di soldi per realizzarle al meglio da soli.

Avrebbe dovuto dirvelo subito l’ex Sindaco Marino! Birba che era!

Ma, sapete, quello manco era di Roma. Immaginate che per farlo sloggiare in tempo per il Giubileo della Misericordia sono dovuti proprio andare dal notaio.

Ora, mentre vi scrivo ancora si dilaniano quelli che ci governano e rigovernano, e ancora non si sa come andrà a finire. Avrei un sacco di altre cose da dire ma, sapete come si diceva qui a Roma? “Boccaccia mia statte zitta!”.


Però grazie: comunque vada sarà un successo.