marco valenti scrive

marco valenti scrive

18 gennaio 2016

Auguri Archibald!

"Happy birthday, Archibald!"


Archibald Alexander Leach, nato in Inghilterra il 18 gennaio 1904 e trasferitosi negli Stati Uniti d’America negli anni ’20, è considerato dall’American Film Institute la seconda stella cinematografica di tutti i tempi dopo Humphrey DeForest Bogart ma io, con tutto il rispetto per Bogart, credo che sia stato lui il più grande di tutti.

Gli faccio gli auguri di buon compleanno il 18 gennaio. E’ uno dei miei miti.

Alfred Hitchcock disse che fu l’unico attore che avesse amato e Sean Connery dichiarò di essersi ispirato a lui nel costruire il proprio ruolo di agente segreto 007 (in effetti sarebbe stato un Bond straordinario).

Ha avuto cinque matrimoni e un funerale (è morto il 29 novembre del 1986).

Non ha mai vinto il Golden Globe, malgrado numerose candidature come miglior attore, e neppure il premio Oscar se non quello alla carriera, nel 1970, 
Per la sua unica padronanza nell'arte della recitazione cinematografica con il rispetto e l'affetto dei suoi colleghi.

Non è incredibile? La sua filmografia è straordinaria e oltre che con Alfred Hitchcock ha avuto modo di lavorare con altri straordinari registi, da Frank Capra a Blake Edwards, a Geoge Cukor.

Si ritirò dalle scene a 52 anni.

11 gennaio 2016

A vitare




Avvitare. Avvitare la vite in senso orario, con il cacciavite con la punta a stella. Avvitare con la sinistra, mancino naturale convertito a destro dalla penna stilografica, dalla prima elementare dai preti, dagli anni sessanta. Avvitare con quel momento di smarrimento tra orario e antiorario, confusione di ambidestro forzato. Forzare la concentrazione sull’atto meccanico. 
Meglio il Lego del Meccano. Non pensare.

Asticelle. Mai giuste per il suo passo perché troppo basse o troppo alte. Ostacoli nella corsa del dire e del partecipare. Ascolto e silenzio residui. Chi troppo alto (con o senza basi per arrivare a volare così alto lasciava qualche dubbio) a riempire di nomi, di collegamenti eruditi e confondenti, di troppi brani dati per scontati, acquisiti e digeriti, per alzare muri al dialogo; chi troppo sguaiato, basso, brusco e scontatamente becero, partigiano, dividente e urticante, parte di un qualcosa tutto di pancia e luoghi comuni, troppo basso e violento