marco valenti scrive

marco valenti scrive

16 aprile 2015

La sete e il prosciutto (e la TV)



levarsi la sete col prosciutto (raro)

·         • Fig.: danneggiarsi da soli con un'azione che torna a proprio svantaggio, come se avendo sete si mangiasse qualcosa di salato come appunto il prosciutto. Riferito in genere a un puntiglio, una presa di posizione e simili. Anche prendersi una soddisfazione o soddisfare un desiderio pagando un caro prezzo, oppure fare qualcosa di sciocco o d'insensato, che poi si rivela controproducente, per ostinazione o sventatezza.

La definizione spiega il caso di chi prova a dissetarsi ma sbaglia ed ottiene l’effetto contrario, ovvero si ritrova più assetato di prima.

La premessa serve.
Parliamo di serie televisive.

14 aprile 2015

Un libro è un libro





Un libro è una storia conclusa in se stessa, un ragionamento, o un’unità conoscitiva che richiede almeno un’ora per essere letto. Un libro è completo, nel senso che contiene un inizio, un nucleo centrale, e una fine. In passato veniva definito libro qualsiasi cosa stampata tra due copertine. 

Una rubrica telefonica era un libro, benché priva secondo logica di un inizio, un cuore e una fine. Una pila di pagine bianche rilegate veniva chiamata sketchbook (letteralmente: libro per gli schizzi, nel senso di album). 

Per quanto sfacciatamente vuoto, aveva due copertine, e rientrava perciò nella definizione di libro. 

Oggi le pagine di carta di un libro vanno scomparendo. 

Quel che resta al loro posto è la struttura concettuale di un libro – una certa quantità di testo tenuta assieme da un tema, in un’esperienza che richiede un certo tempo per essere completata. (…) 

Non potremmo porre il periodo, o il paragrafo, o il capitolo, anziché il libro, come unità elementare di una biblioteca universale? Può darsi. 
Ma la forma lunga ha una sua specifica forza. 

Una storia in sé completa, una narrativa unificata, un argomento concluso esercitano una strana attrazione su di noi. C’è come una naturale risonanza che produce una rete tutt’attorno. 

Possiamo spezzare i libri nelle loro parti 
costitutive e risaldarli nel web, ma il focus dell’attenzione si appunterà sempre sul più elevato livello di organizzazione del libro, essendo questo l’oggetto scarso della nostra economia. 


Un libro è una unità dell’attenzione.


(Kevin Kelly)



Io aderisco allo SlowReading!

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