marco valenti scrive

marco valenti scrive

24 giugno 2011

il tifo d'estate




Tra le mie svariate debolezze c’è quella di essere tifoso di calcio. Sono un tifoso di seconda categoria; di quelli che sono contenti, tanto, se la propria squadra va bene e soffrono, tanto, quando le prende ma il tutto è relegato al seguire più le notizie che le immagini e manco dallo stadio da tempo.



Ciò premesso ho una ulteriore debolezza. Pur sapendo che è un modo estivo di vendere giornali sportivi e tra il vero, il verosimile e l’inventato il confine è infinitamente labile sono un fan estivo del calciomercato. Non sono un intenditore di calcio perché non vedo molto sport né dal vivo né in televisione ma mi appassiona vedere un sacco di nomi accostati alla mia squadra del cuore.



Ad aver preso un terzo dei nomi accostati d’estate avremmo vinto buona parte degli ultimi dieci scudetti. Non è stato così. Tuttavia indulgo, come le signore dal parrucchiere ai rotocalchi rosa, alle mollezze delle trattative, o presunte tali, dell’estate.



Ombrellone o meno mi diverto a vagheggiare attacchi micidiali, moduli diabolici e future mirabolanti imprese per la mia Roma.



Si. Sono tifoso della Roma e non è sindacabile né si accettano commenti o sfottò.



Ho preso penna per scrivere, semplicemente, che una gioia (nella gioia di esplorare il mercato giocatori) è vedere i commenti delle persone comuni, o sub tali, alle presunte notizie.



Sono tutti esperti.



Incredibilmente conoscitori di ogni polpaccio d'Europa e del sul America.



Tutti dicono cose con la certezza di conoscere il calcio nazionale ed internazionale come se giocassero in ogni campionato nazionale svolto in ogni Paese europeo e sudamericano.



Meraviglioso.



Sia i tifosi della mia squadra che quelli delle altre professano una padronanza della materia invidiabile.



Non si capisce perché nella vita svolgano ruoli estranei al giuoco del calcio né perché perdano il loro tempo a commentare notizie più o meno vere invece di mettere a frutto il loro talento e le loro infinite conoscenze.



Sanno.



Non immaginano mai: sanno per certo che quel giocatore è sopravvalutato, che quell’altro non andrà mai dove è in predicato di andare, che una tal squadra odiata è comunque destinata a lottare con i denti per non retrocedere e conoscono qualsiasi insulto sia stato già adoperato verso la parte avversa e, nel caso non ne trovino di calzanti, ne coniano di fioriti e variopinti.



Credo abbiano una televisione fumante e disperatamente accesa ventiquattro ore su ventiquattro perché sanno tutto – ma veramente tutto – di qualsiasi atleta abbia mai messo gli scarpini, anche per sbaglio o per far piacere ad un amico ad un addio al celibato.



Li invidio un po’.



Sono di quella schiatta che, più umilmente, incrocia le dita e spera, ogni anno, che le cose siano tali da affrontare, al lunedì, i colleghi tifosi di altri club calcistici con la gioia del vincitore.



Mentre, francamente, confesso la mia ignoranza sui nomi che circolano, professo la mia fede e, sommessamente concludo.



Forza Roma!



(Comunque).

1 commento:

  1. Beh, almeno questa estate c'è una novità - come nel 1945 - dobbiamo sperare negli americani!
    Paboo

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