Ho modo di interrogarmi su cosa sia un trasloco.
Una modalità dell’animo, un viaggio più di qualsiasi altro, un percorso, un calvario, una nemesi, una disponibilità dell’animo.
Conto di riprendere l’argomento.
Certo è il riaffiorare da polverosi bauli di frammenti di vite precedenti, sopite ma non buttate, perciò comunque presenti.
A volte impresentabili, altre suadenti.
In questo si iscrivono quadri dello scorso millennio, quando mi provavo a dipingere a olio grasso per vedere se fosse cosa da perseguire.
Decisi per altre forme di espressione ma rimasero, esistono, tracce di quanto tentato e ragionato.
Escono dai bauli come zombie a chiedermi che ne sarà di loro.
Tele.
Un passaggio in passerella tra un baule e il definitivo dimenticatoio.
Ragionavo sul tema dell’albero, della finestra, delle città invisibili di Calvino e mi provavo a far seguire al ragionamento il tratto.
Carpendo luci piuttosto che umori.
Visto che ragiono in un blog con chi mi legge vi tocca anche il marco pittore per caso.
diponibilità
dell’animo.
Tele.
Carpendo luci piuttosto che umori.
Però io penso che c'è una luce quando si fa sera dalle mie parti che quell'ultimo olio, grasso, la piglia bene.
Quella luce che non è ancora notte ma si sono accesi già i lampioni.
Quella lì.
Sono bellissimi :)
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RispondiEliminabelli i dipinti, belle le emozioni che suscitano...belle le parole...la vita è un trasloco!
RispondiEliminanon rispondo mai, o quasi, ai commenti degli amici che vogliono farmene dono.
RispondiEliminauna eccezione per dire grazie.
mv