marco valenti scrive

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18 aprile 2011

Torniamo a parlare di viaggi dal punto di partenza


Premetto che se non spesso ho postato sotto la tag “viaggi (taccuini con un senso)” è per rispetto al viaggiare.

Altro rispetto a una gita, a un pic nic.

Siamo tutti, chi più e chi (molto) meno, viaggiatori mancati e vacanzieri forzati ad un mordi e fuggi che non rende giustizia a quella sete di conoscenza che anima lo spirito di un viaggiatore.

Parlo con la cognizione di causa di un grande viaggiatore mancato per cui credetemi sulla parola.

Proprio da questa considerazione muove una caduta di idee, una cascata di considerazioni che soltanto abbozzo, un florilegio di conseguenze inevitabili.

Ecco una domanda interessante.

Un trasloco è (o può essere) un viaggio?

Non che io voglia in alcun modo influenzare (anche perché non ho il vaccino) ma io dico che un trasloco è il principe dei viaggi.

Per ideazione, preparazione, significato, conseguenze.

Si salpa per non più tornare.

Si organizza il bagaglio della vita.

Si approda in un vero e proprio altrove rispetto a ciò che si è vissuto.

Foss’anche un isolato, è roba di antipodi.

Pensateci su.

Vi lascio lì sperando ci pensiate ma magari ci torno presto.

Parecchio.

Emmevu.

1 commento:

  1. a me sembra continuamente tutto un viaggio....spostarsi fisicamente in città invivibili, trovare amici in altre latitudini, scoprirsi nuovi in altre case...

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