marco valenti scrive

marco valenti scrive

13 novembre 2009

Le parole occorre pesarle e saperle usare.




Stavo scrivendo un articolo per questo blog ed era il duemilanove...

Parlavo di come i social forum fossero (troppo) spesso teatro di polemiche astiose, faziose e – il più delle volte – incomprensibili se non ai polemisti stessi. 

Nello scriverlo ragionavo sul peso delle parole; come le parole andassero adoperate con giudizio; sul travisamento specioso e gretto delle cose scritte e sulle cattive interpretazioni.

Mentre ripercorrevo uno scambio di battute avuto con un amico e sul fatto che mi consigliasse di non sprecare parole, scritte o profferite, con determinati polemici professionisti mi sono reso conto di una cosa.

Ho realizzato che è tutta la vita che scrivo del senso delle parole e del significato delle cose. 
Ho pubblicato poco ma scrivo da oltre venti anni, in fondo, declinazioni degli stessi concetti.

Anche questo blog denuncia, alla fin fine, il senso e la missione del mio scrivere e del mio tentare di argomentare.

Le cose sono come sono, le parole hanno il proprio significato, parole e cose pesano – sempre e comunque – anche quando sono leggère.

Le parole occorre pesarle e saperle usare.
Io ci provo.
Magari suona banale, ma mi premeva scriverlo.
..
MV
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Post Scriptum: fortunatamente ho scoperto il piacere, estremo, del mettere su “ignora” e cancellare chi proprio non voglio più leggere.

12 commenti:

  1. E si. Le parole hanno un peso ed uno spessore e possono essere usate come armi taglienti. Usate opportunamente possono entrarti dentro e conficcarsi così profondamente da lacerare e far sanguinare a lungo. Ed anche quando quella ferita sembra ben rimarginata, e quella parola rimossa e cancellata, basterà una congiunzione leggiadra ed apparentemente innocua perchè almeno il dolore si riacutizzi.
    spalluzza

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  2. le parole sono importanti, hanno un peso specifico, non si può abusarne, e ringraziamo il tasto ignora che ci permette di scegliere chi/cosa leggere

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  3. bhe, ma mica si può sempre usare il tasto ignora e poi forse non sarebbe nemmeno sempre corretto farlo.
    spalluzza

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  4. ...e quando è che non sarebbe corretto?

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  5. volevo solo dire che l'uso reiterato del tasto "ignora" può essere alla fine pericoloso. non si posso evitare tutte le parole/cose spiacevoli, ma è utile, a volte, misurarsi con esse per poter crescere.

    ma forse sono andata fuori tema!
    :-)
    spalluzza

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  6. ho messo su "ignora" solo due persone.
    finora.
    una che mi ha reiteratamente insultato travisando artatamente ogni mia parola e stoltamente mettendomi in bocca cose mai nemmeno pensate.
    una a cui ho chiesto una spiegazione in ogni modo ed in ogni forma possibile, sempre nella massima correttezza e cortesia, ma che non ha ritenuto rispondermi.
    entrambi stanno bene dove sono.

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  7. emmevu lo so.
    però oggi la tentazione, la pratica del "non ascolto" è frequente, o almeno così appare a me. e questo mi fa un po' paura. io che ho sempre creduto nel dialogo e nel confronto, anche duro, anche passionale, vedere tanta gente con la testa nella sabbia mi crea del disagio.

    certo che ti relazioni a persone moooolto maleducate!

    :-)

    spalluzza

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  8. bello: proprio questo è il centesimo post del duemilanove.
    mi piace.

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  9. io mi relaziono a tutti.
    non tutti si relazionano con me

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  10. emmevu: benvenuto nel club!
    :-)
    spalluzza

    (io ho una bella collezione!)

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  11. insomma... mi avete fatto ripensare a Mario di 'Silenzio e fresie':-)

    http://networkedblogs.com/p17694827

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  12. Le parole hanno un peso, ma ho imparato che altrettanto importante è la persona che le pronuncia.
    Non con tutti è possibile una sana e costruttiva dialettica.
    Con alcuni la sola (inter)azione possibile è girare le spalle e andar via.

    frac

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Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.