L’arte di tacere
Autore: Abate Dinouart
Titolo: L'arte di tacere
Titolo: L'arte di tacere
SELLERIO
Titolo originale: L'art de se taire, principalement en matière de religion
Traduttore: Chiara Bietoletti
Lingua Originale: francese
Collana: Il divano
ISBN: 88-389-0569-X
Pagine: 112
Titolo originale: L'art de se taire, principalement en matière de religion
Traduttore: Chiara Bietoletti
Lingua Originale: francese
Collana: Il divano
ISBN: 88-389-0569-X
Pagine: 112
Se relegato ad una lettura circostanziata a ciò che, oggettivamente, è si tratta di un felice trattatello di fine settecento, grazioso, lezioso quel che serviva alle pruderie dell'epoca, ben scritto, "carino", "curioso".
Punto.
Ho provato a leggerlo centellinandolo perché ad ogni passo trovavo grande divertimento intellettuale.
Provavo godimento intellettuale perché lo leggevo con occhi moderni.
Provo a spiegarmi.
Quanti parlano senza aver logica? Quanti senza aver titolo? Quanti presumono di "dovere dire" ma se ne farebbe a meno senza danni?
Quante volte nella vita, leggendo un articolo di stampa, assistendo ad una discussione, magari su face book o in altri social forum avete detto... "ne avrei fatto a meno senza danni di questa sciocchezzuola” (detta da Ugo, o da Fiorenza, da Tizia come da Caio)?
Ecco.
Ragaletegli/le questo papiello.
Dedicato a chi parla troppo, o a sproposito, e non dovrebbe.
Nella vita reale, su faccia libro, su Anobii, ovunque.
Il libro è delizioso se chi lo legge lo cala nell'oggi senza rimanere ancorato al settecento.
Assolutamente delizioso.
Squisito.
Imperdibile.
…e qui mi taccio.
(Tacere non è forse un'arte?).
Punto.
Ho provato a leggerlo centellinandolo perché ad ogni passo trovavo grande divertimento intellettuale.
Provavo godimento intellettuale perché lo leggevo con occhi moderni.
Provo a spiegarmi.
Quanti parlano senza aver logica? Quanti senza aver titolo? Quanti presumono di "dovere dire" ma se ne farebbe a meno senza danni?
Quante volte nella vita, leggendo un articolo di stampa, assistendo ad una discussione, magari su face book o in altri social forum avete detto... "ne avrei fatto a meno senza danni di questa sciocchezzuola” (detta da Ugo, o da Fiorenza, da Tizia come da Caio)?
Ecco.
Ragaletegli/le questo papiello.
Dedicato a chi parla troppo, o a sproposito, e non dovrebbe.
Nella vita reale, su faccia libro, su Anobii, ovunque.
Il libro è delizioso se chi lo legge lo cala nell'oggi senza rimanere ancorato al settecento.
Assolutamente delizioso.
Squisito.
Imperdibile.
…e qui mi taccio.
(Tacere non è forse un'arte?).
Informazioni sull' autore:
L'abate Joseph Antoine Tousaint Dinouart (Amiens, 1716-1786) è tra quegli ecclesiastici «mondani» e poligrafi del XVIII secolo. Scrisse sui più svariati argomenti, soprattutto sulle donne - compresi rifacimenti di opere altrui che gli guadagnarono il titolo di «Alessandro dei plagiari» -, e pubblicò nel 1749 un Trionfo del sesso a causa del quale entrò in grave attrito con la sua gerarchia.
Introduzione di: Jean-Jacques Courtine e Claudine Haroche.
Introduzione di: Jean-Jacques Courtine e Claudine Haroche.
Principi necessari per tacere (un estratto di "L'arte di tacere")
-È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.
-Esiste un momento per tacere, così come esiste un momento per parlare.
-Nell'ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente.
-Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza e imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe tacere, è segno di leggerezza e scarsa discrezione.
-Mai l'uomo è padrone di sé come quando tace: quando parla sembra, per così dire, effondersi e dissolversi nel discorso, così che sembra appartenere meno a se stesso che agli altri.
-Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stare particolarmente attenti: è buona precauzione dirla prima a se stessi, e poi ancora ripetersela, per non doversi pentire quando non si potrà più impedire che si propaghi.
-Quando si deve tenere un segreto non si tace mai troppo: in questi casi l'ultima cosa da temere è saper conservare il silenzio.
-Il riserbo necessario per saper mantenere il silenzio nelle situazioni consuete della vita, non è virtù minore dell'abilità e della cura richieste per parlare bene; e non si acquisisce maggior merito spiegando ciò che si fa piuttosto che tacendo ciò che si ignora. Talvolta il silenzio del saggio vale più del ragionamento del filosofo: è una lezione per gli impertinenti e una punizione per i colpevoli.
-Il silenzio può talvolta far le veci della saggezza per il povero di spirito, e della sapienza per l'ignorante.
-Si è naturalmente portati a pensare che chi parla poco non è un genio, e chi parla troppo, è uno stolto o un pazzo: allora è meglio lasciar credere di non essere genii di prim'ordine rimanendo spesso in silenzio, che passare per pazzi, travolti dalla voglia di parlare.
Bellissime le frasi che hai riportato.
RispondiEliminaL'ultima in particolar modo, non solo silenzio ma anche, se non soprattutto, sincerità! :D
Da leggere, anzi no centellinare! ;)
..."non rivelare certe verità senza mascherarle con la menzogna", assolutamente splendido questo pensiero, cercherò il libro, proprio in questo periodo m'interrogo sul silenzio e sulle menzogne...
RispondiEliminaCiao, ottimo post!
Ho provato dunque a usare la logica...;-))
RispondiEliminaRagaletegli/le questo papiello. Dedicato a chi parla troppo, o a sproposito, e non dovrebbe.
e poi:
Ancora grazie sincero a chi mi ha regalato questo libro: grazie Piesse!
ho dedotto… […]
ma… sicuramente Piesse ha usato premesse meno limitative;-)))))
[a questo punto… precedo il consiglio di emmevu e mi procuro il libro dell’Abate…! ahahah]
Cara Egi.
RispondiEliminaGoditi il libro.
cogline l'essenza universale e modernissima.
Ce ne è.
Poi dimmi se ho colto nel segno con questo libricino....
:-)
Letto, assaporato, ...goduto!
RispondiEliminada continuare a rifletterci su...
grazie per il consiglio;-)
Desiderare fortemente di dire una cosa, è spesso motivo sufficiente per decidere di tacerla
Desiderare fortemente di dire una cosa, è spesso motivo sufficiente per decidere di tacerla.
RispondiElimina:-)