Notte tra il 31 ottobre ed il primo novembre: Halloween.
"Halloween" deriva da "All Hallows Eve", che vuole dire appunto "Vigilia di tutti i santi", perciò "Vigilia della festa di tutti i santi", festa che ricorre, appunto, il 1° novembre.
L’abbiamo importata dell’America. I media ci hanno fatto un fenomeno nostrano, proliferano le maschere, i “dolcetto-o-scherzetto, l’industria dolciaria, il conto in banca dei Dentisti.
Va bene tutto, per carità!
Però un tempo avevamo altro e secondo me dovremmo – ogni tanto – rifletterci.
Porto solo un esempio.
La "festa dei morti" in Sicilia era una ricorrenza popolare e molto sentita, risalente addirittura al X secolo. Si narra che anticamente nella notte tra l'1 ed il 2 novembre i defunti visitassero i cari ancora in vita portando ai bambini dei doni.
Oggi questi doni vengono acquistati dai genitori e dai parenti nelle tradizionali "fiere", che si svolgono in molte parti della Sicilia ma, ormai, solo nei paesi.
Qui vi si trovano bancarelle di giocattoli e oggetti vari da donare ai bambini. Questi ultimi vengono poi nascosti in casa e trovati dai bambini, al mattino presto, con una sorta di caccia al tesoro.
Oltre a giocattoli di ogni sorta, esisteva l'usanza di regalare scarpe nuove talvolta piene di dolcetti, come i particolari biscotti chiamati "crozzi 'i mottu", ossa di morto e la frutta secca, biscotti e cioccolatini, la frutta di martorana e i pupi di zucchero, generalmente accompagnati da 'u cannistru', un cesto ricolmo di frutta secca.
Un modo affettuoso di ricordare ai bambini chi non c’è più.
Ok.
Vi lascio e vado a comprare chewing-gum e mush-mellows… casomai domani bussassero!