le cose ci sono, sono lì a rispondere ai nostri sguardi più o meno sicuri, alle domande che non facciamo e nemmeno sappiamo, a salvarci e a condannarci: sempre e pur tuttavia solo cose. Sarebbero chiare se noi non fossimo così confusi. Non sono le cose a comandare ma l'atteggiamento che abbiamo noi di fronte ad esse. Come ci poniamo, come scegliamo se parlare o meno e cosa dire e cosa tenere per noi e non condividere. Cosa lasciare andare.
marco valenti scrive
14 ottobre 2009
Tempo Stimato
Chi, a Roma, dal Lungotevere in Augusta vuole andare a Porta Pia deve, necessariamente, percorrere il Viale del Muro Torto.
http://it.wikipedia.org/wiki/Muro_Torto.
È una strada tortuosa e priva di uscite dove anche un piccolissimo incidente crea un congestionamento stradale di proporzioni bibliche ed io ci passo quotidianamente per andare a lavorare.
Poco dopo aver lasciato sulla destra l’Ara Pacis http://it.wikipedia.org/wiki/Ara_Pacis un cartello luminoso segnala la situazione del traffico per Porta Pia indicando la stima del tempo di percorrenza recando, ad esempio, una dicitura tipo “PORTA PIA – TEMPO STIMATO 8 MINUTI – SCORREVOLE”.
All’ora in cui passo, di buon mattino, la stima varia tra i sei e i nove minuti e mi sono sempre chiesto, perplesso, da cosa dipenda la variazione e come venga, scientificamente, calcolato il tempo.
Preso dalle cose di lavoro, malgrado spesso legga l’orologio al passaggio sotto il cartello, non ho mai verificato l’esattezza dell’indicazione.
Giorni fa, non erano ancora le otto, alzando gli occhi al cartello, mi è preso un colpo leggendo “Porta Pia – tempo stimato 35 minuti – traffico congestionato”.
Impossibilitato a percorrere strade alternative mi sono messo l’anima in pace confidando nelle capacità di svicolo del mio scooter.
La strada era sgombra, il semaforo verde, nessun incidente: sono arrivato in meno di dieci minuti.
La grande soddisfazione ha messo in secondo piano la domanda su come venga stimato il tempo: che sia un team di scienziati analogo a quello che non azzecca mai le previsioni del tempo?
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.....forse era riferito ai bersaglieri che impiegarono 35 minuti per buttare giàla breccia e che crearono l'ingorgo alla Porta di carri e carretti.
RispondiEliminaTi dico cosa potrebbe essere successo: una Sofia qualunque si era trovata ad attraversare in fretta piazzale Flaminio mentre un Marcello qualunque passava di lì e ha frenato troppo tardi…
RispondiElimina’Non è quanto correvi giù per il Muro Torto, ma perché corressi in quel modo. Perché corri, Marcello: perché corriamo?’…*
Forse, quando sei arrivato tu, l’ingorgo si era appena risolto…
(è solo una congettura per associazione di pensieri!)
*M.Valenti- P.Scatarzi, UN SENSO ALLE COSE, ed. Boopen- 2007
mah!
RispondiEliminasaranno gli stessi o parenti stretti di quelli che non segnalano su isoradio un ingorgo mostrioso nel quale sei finito senza ragione!
:-)
spalluzza
io ringrazio per ogni commento.
RispondiEliminase scrivi un blog ogni commento è la sensazione che tu parli e qualcuno ti ascolta.
adoro quello che ha scritto egi.
collegare il post con un pezzo del nostro libro "Un senso alle cose" è commovente.
grazie grazie grazie.
si è bello, ma non vale!
RispondiEliminase uno il libro non ha avuto il piacere di leggerlo? :-(
spalluzza
p.s.: spero che sia ovvio che scherzo!
:-)
:-)
RispondiEliminachi non ha letto un libro può sempre porvi rimedio!