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Quando Paolo ed io abbiamo scritto “Un senso alle cose” abbiamo disegnato personaggi che amano abbandonarsi al piacere del buon bere. Avevamo individuato nel Laphroig (Laphroaig pronuncia "la-FROYG" o IPA: /læˈfrɔɪk/) la marca di scotch whisky preferita da uno dei due personaggi dell’epistolario non a caso. Entrambi reputiamo il Laphroig il miglior single malt che abbiamo bevuto finora.
Poi è uscito un libro di Santo Piazzese con un protagonista che adora lo stesso liquore e abbiamo virato sul Glenfiddich pur sapendo che non c’è paragone. Ci sembrò che il posto fosse già occupato. Non piace a tutti il Laphroig, non è per tutti; è salato per via della distilleria vicino al mare; è particolarissimo e non ne vogliamo a chi dice che non l’ama. Tuttavia lo reputiamo, entrambi, straordinario per intensità e profumo.
A tal punto che ne parleremo ancora.
E ancora e ancora.
Se bere ha un senso e ha senso bere il Laphroig non può non essere provato.
Conservo con gioia il momento in cui, per la prima volta, lo abbiamo condiviso: roba di amicizia e complicità.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Laphroaig
la foto riporta una bottiglia “quarter cask”; giacché la ho provata conto di tornarci; sia di tornare a parlarne sia alla bottiglia…
Grandissima idea. Come non averci pensato prima! Il Post Laphroaig(due) è mio! P
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