(Pare che sia il giorno - o la settimana - della carbonara. Perciò pubblico nuovamente questo post)
Malgrado amici mi dicano che sia un eccellente ristorante non ho ancora mangiato da Arcangelo Dandini a Roma (Ristorante L’Arcangelo – Via G.G.Belli, 59). Seguo con estremo interesse le sue ricette e provo a carpirne cose interessanti perché abbiamo radici nella stessa città e perché ne condivido alcune semplici considerazioni.
Malgrado amici mi dicano che sia un eccellente ristorante non ho ancora mangiato da Arcangelo Dandini a Roma (Ristorante L’Arcangelo – Via G.G.Belli, 59). Seguo con estremo interesse le sue ricette e provo a carpirne cose interessanti perché abbiamo radici nella stessa città e perché ne condivido alcune semplici considerazioni.
Tra tutte la
più importante è che per fare cucina di qualità non si possa prescindere da
ingredienti di qualità.
Poiché, chi mi segue lo sa, sono un
cialtrone (davvero non uno Chef) la sua ricetta della pasta alla carbonara mi
ha sorpreso e ha demolito la granitica certezza che ci andasse la pancetta: la
fa con il guanciale.
Ho studiato un po’ in giro ed
effettivamente non si può avere certezza dell’originale ricetta della Carbonara
e tutte e due le tesi hanno fondamento. Ho ragionato su come il grasso del
guanciale abbia maggiori possibilità di essere mangiato rispetto a quello della
pancetta perché resiste meglio alla abbrustolita in padella (meno rischi di
fare la fine dell’olio “esausto”) e mi sono lanciato.
Il guanciale scelto viene da una
ottima Azienda di Fabriano, la Società Agricola Gioia di Franco Gioia,
menzionata con onore dal Gambero Rosso per l’eccellenza di alcuni suoi salumi.
Per la pasta mi sono affidato a
Pasta Mancini, una tra le migliori, anch’essa marchigiana (Contrada San Rustico
– Monte San Pietrangeli – Fermo). Fanno pochi formati e ne ho voluto adoperare
uno un po’ particolare: i Tuffoli. Sono rigatoni un po’ fuori misura, grandi, lunghi
45mm e un diametro di 27mm.
Mi divertiva l’idea di un piattone
riempito con meno pezzi di quanti te ne aspetteresti: un po’ la voglia di
giocare con le proporzioni degli oggetti.
Uova biologiche e un pecorino già
sperimentato, saporito ma non troppo salato. Se il pecorino non fosse stato con
queste caratteristiche l’avrei mischiato con del parmigiano (due parti di
pecorino; una di parmigiano).
INGREDIENTI (per sei persone)
600 grammi di pasta
6 tuorli d’uovo
120 grammi di guanciale
150 grammi di pecorino
Preparazione.
Metto i tuorli in una ciotola e li
sbatto con un terzo del formaggio.
Rosolo il guanciale tagliato a
fettine.
Unisco il grasso del guanciale (non
bollente!) con le uova e mescolo.
Cuocio la pasta al dente.
Manteco rapidamente con la salsa e,
eventualmente, un po’ di acqua di cottura.
Aggiungo il guanciale croccante.
Servo spolverando con il pecorino
rimanente.
Chi vuole ci gratta del pepe nero.
Secondo
me non serve.
E’ venuta squisita, da leccarsi le
orecchie.
Ci abbiamo bevuto vino della Cooperativa Agricola Cincinnato, di Cori
(LT) lasciando scegliere tra Castore e Polluce, due vini che in comune hanno la
caratteristica di vinificare in purezza uve di vitigni antichi, spesso usate per
tagliare altri vini.
Castore, bianco secco, ottenuto dal Bellone, fragrante
e appena fruttato.
Polluce, rosso di 13 gradi,
ottenuto dalla vinificazione in purezza del Nero buono di Cori, un vitigno che
si trova soltanto lì, un vino di buon corpo, vivace acidità e palato avvolgente.
La pasta, come dire,
aveva la sua
personalità;
personalmente ho scelto la freschezza del bianco.
La mia prima carbonara con il
guanciale non sarà l’ultima.
(Ovviamente, riproponendo il post dopo un paio di anni, posso confermare un paio di cose: ho fatto numerose volte la carbonara con il guanciale ed è decisamente vincente rispetto a quella con la pancetta)
Già solo a vedere la preparazione mi piace................anzi mi ha fatto venire fame.
RispondiEliminaIo metto sempre un bianco con la carbonara, sarà un sacrilegio ma mai come l'aglio nella matriciana come fa Cracco.
Bravo Arch!
Mi è sembrata uno spettacolo... e acchiappo subito la dritta dell'uovo mischiato al grasso del guanciale... a volte si può aggiungere un cucchiaino di farina.. si lo so, è una paraculata ma per quattro persone crea... atmosfera.. ;)
RispondiEliminaGrazie! Dosa bene la quantità di grasso che unisci alle uova, mi raccomando ;-)
EliminaConcordo con il guanciale (anche se alcuni sostengono che la pancetta sia l'ingrediente 'originale'), la pancetta essendo anche più magra spesso si deve aggiungere dell'olio per croccarla.
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