Potremmo chiamarla “A reported speech on new and ancient technologies” oppure “Sul vil vinile”, o anche “Generazioni a confronto: la rivincita dei cinquantenni”.
Tutto rigorosamente vero.
Due maschi sono in casa: di fronte uno stereo, compatto, con il quale è possibile convertire in una chiave USB musica proveniente da CD, ma anche da musicassette e da dischi.
Per dischi si intendono vinili a 78, 45 o 33 giri al minuto.
Un maschio ha cinquanta anni; l’altro diciassette. Per comodità nella conversazione riportata li chiameremo, rispettivamente, 17 e 50.
Questione di privacy.
17: Quindi con questo puoi convertire in mp3 tutta la musica che hai?
50: Si. Basta mettere una chiavetta e ci registri sopra da qualsiasi fonte sonora, selezionandola prima.
17: Pure i dischi? Ma tu ne hai?
50: Parecchi. Una volta c’erano solo quelli.
17: Me ne fai vedere uno?
Il cinquantenne torna con un 33 giri della Polygram, Making movies dei Dire Straits, 1980 e lo porge al diciassettenne.
17: Lo conosco. Come si apre?
50: Sfilalo.
17: Ah: ecco. Ma ci sono i testi!
50: Si. Così mentre ascoltavi potevi seguire il testo.
Il coperchio del piatto è già alzato e lo stereo è stato selezionato sul giradischi. Il diciassettenne studia il disco maneggiandolo con estrema cura.
50: Mettilo.
17: Da che parte è la musica?
50: Tutte e due. Scegli quale parte ascoltare prima.
17: Tutte e due?
50: Dai: mettilo.
Appoggia il disco infilandolo nel perno centrale e il disco comincia a girare.
17: Gira! …Che devo spingere?
50: Alza il braccio e spostalo sopra il disco.
Lo fa, titubante, e muove il braccio sopra i Dire Straits.
17: Dove lo appoggio?
50: Al bordo estermo. Delicatamente.
17: Oddio! Che ficata! Sta suonando.
50: E già.
17: Si muove! Che pulsante devo spingere per passare alla seconda canzone?
Il diciassettenne ha chiesto come facessero a mettere la musica nei dischi e come potessero suonare; il cinquantenne ha preso un altro disco e, controluce, ha fatto vedere il solco, le pause tra una traccia e l'altra, il continuo della traccia a spirale...
La conversazione e l’ascolto sono continuate ed entrambi, ciascuno a modo suo e seguendo pensieri propri, si sono divertiti un sacco.
Entrambi si sono riproposti di comprare nuovi dischi.
Il cinquantenne medita di tirare fuori e rimettere in funzione il suo vecchio telefono SIP del 1961, a muro, nero, perfettamente funzionante e di far comporre un numero di telefono al diciassettenne con il disco che gira.
Giusto per un po' di soddisfazione.
Marco
Io ho ancora l'agenda verde con i numeri delle ragazze - facevamo il II° Scientifico - potremmo far vedere i criteri di scelta di chiamata a 17 e vedere l'effetto che fa'......
RispondiEliminaPaboo
:-)
RispondiElimina[i tempi sono, per fortuna loro, più propizi...]
All'epoca si sudava di più ma vuoi mettere la soddisfazione!
RispondiEliminaPaboo
Ho vissuto il racconto come fossi Mr.50 ovviamente ma a tratti sono anche Mr.17.
RispondiEliminaMio figlio 'piccolo' (si fa per dire) si avvicina ogni volta che sento un vinile tanto per vedere se manca sempre il tasto 'invio'
Io il telefono di bachelite nero ce lo avevo a muro.....
Io lo ho in bagno. SIP nero: anno 1960, funzionante perfettamente
Elimina