marco valenti scrive

marco valenti scrive

13 dicembre 2008

piove

…ultimamente dalle parti mie ha fatto un po’ d’acqua.


Roma, 28 settembre ’97

Piove, Luca: a Roma piove da quattro giorni.
Noi romani non ci siamo abituati. Quando piove il traffico cresce, lievita, impazzisce come la maionese: si piglia la macchina anche per andare in latteria, per portare il cane a pisciare. La gente è nervosa e l’aria si carica di elettricità. Alla prima “gnegnarella” il romano dice che era ora, ci voleva proprio un po’ d’acqua ma poi il mattino dopo smadonna ‘che piove sempre.
Piove da quattro giorni e quattro notti senza fermarsi.
Incessantemente.

Piove fuori ma anche dentro di me.

Mi piove dolore e fastidio e nervoso anche se non sono mai stato metereopatico e anzi la pioggia mi piace, me ne piace l’odore e il sapore sulle labbra e il rumore sul tetto dell’auto e addirittura i finestrini da spannare.
Mi piace bagnarmi e, lo sai, non possiedo ombrello.

Piove e misuro me stesso a passi ansiosi intorno a fogli, bianchi e anacronistici, per riempirli di frasi raramente importanti per alimentare la nostra amicizia a cui tengo come a un figlio.

La tua lettera.
Tu hai ragione; io vergogna.

Si fa strada la nausea tra rigurgiti acidi di alcool mentre fumo una Camel senza filtro e ci giro attorno. Ci sto girando attorno ma il cerchio è diventato sempre più stretto, lettera dopo lettera.

Paradossalmente mi manchi: mi manca ora (qui e adesso) la tua razionalità magari esasperante, il tuo sottile ragionare, perfino la tua pignoleria del cavolo.
Mi scrivi, ti scrivo, mi rispondi e via e via…
Ci giro attorno, cerco appigli che ormai mi hai levato.
Inequivocabilmente.
Mentre alterno abissi a rare ilarità e mi trascino fuori da una depressione – chiamiamo le cose con il loro nome! – che mi preme sul petto e mi strizza lo stomaco non posso più perciò reggere il silenzio che mi ero imposto sul perché non voglia più vederti né sentirti.

(da “Un senso alle cose” edizione Boopen – 2007)

PIOVE
Hai visto che piove, guarda come viene giù
tu che dicevi che non pioveva più
che ormai non ti saresti mai più innamorata e adesso guardati sei tutta bagnata
e piove madonna come piove sulla tua testa e l'aria si rinfresca
e pioverà fin quando la terra non sarà di nuovo piena e prima o poi si rasserena
piove senti come piove madonna come piove senti come viene giù
senti le gocce che battono sul tetto senti il rumore girandoti nel letto
rinascerà sta già nascendo ora senti che piove e il grano si migliora
e tu diventi grande e ti fai forte e quelle foglie che ti sembravan morte ripopolano i rami un'altra volta questa è la primavera sulla porta
e piove madonna come piove e poi tornerà il sole a farci festa senti com'è che piove sulla tua testa tu che credevi che oramai le tue piantine si eran seccate e non sarebbero cresciute più hai aspettato un po'
ma senti come piove sulla tua testa senti come viene giù
non eri tu che ormai ti eri rassegnata e che dicevi che non ti saresti più innamorata la terra a volte va innaffiata con il pianto ma poi vedrai la pioggia tornerà
piove, senti come piove madonna come piove senti come viene giù!
(jovanotti - "piove")

http://it.youtube.com/watch?v=KOyRbrg25tY

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