le cose ci sono, sono lì a rispondere ai nostri sguardi più o meno sicuri, alle domande che non facciamo e nemmeno sappiamo, a salvarci e a condannarci: sempre e pur tuttavia solo cose. Sarebbero chiare se noi non fossimo così confusi. Non sono le cose a comandare ma l'atteggiamento che abbiamo noi di fronte ad esse. Come ci poniamo, come scegliamo se parlare o meno e cosa dire e cosa tenere per noi e non condividere. Cosa lasciare andare.
marco valenti scrive
24 febbraio 2009
termometri
Contrasto tra l’idea della consistenza di un metallo – avvalorata dal colore – e l’incredibile mobilità della goccia di mercurio.
La gestualità nella misurazione della temperatura è rassicurante. Si inclina il termometro per leggere la rilevazione, si scarica con energia fino a temperature da rigor mortis, si cerca l’ascella, il freddo del metallo a contatto con la pelle calda, braccio ben fermo, l’attesa e infine il responso.
Stessi gesti per decenni.
L’oggetto nel tempo si è fatto più piccolo, il vetro più sottile, il tempo della misurazione è sceso a due minuti.
La notizia è che, dato che il mercurio è inquinante, non sarà più possibile acquistare questo tipo di termometro e ci si rivolgerà ad altri tipologie non dannose per l’ambiente e ugualmente efficaci.
Un po’ mi dispiace.
Emmevù
2009-02-23 20:25 ANSA.it - Addio al vecchio termometro a mercurio. Si conclude così un iter cominciato 12 anni fa. Dal 3 aprile prossimo, infatti, il tubicino di vetro contenente questo metallo pesante sarà messo al bando, con l' entrata in vigore del decreto ministeriale del 30 luglio scorso che recepiva una direttiva CE in tal senso.
Si tratta di una norma che ha avuto un percorso molto lungo, cominciato nel 1997, con la convenzione UN-ECE, e culminato dieci anni dopo nell'approvazione da parte del Parlamento europeo del divieto al mercurio in termometri, barometri e strumenti di misurazione destinati al pubblico.
La legislazione europea negli anni precedenti aveva già ridotto gli usi e le emissioni di mercurio, ma i suoi effetti soprattutto sull' ambiente marino hanno richiesto un ulteriore giro di vite.
La presenza di questo contaminante, infatti, è stata accertata attraverso i rilievi condotti sulla popolazione e le specie ittiche di molte zone costiere del Mediterraneo, imponendo misure più drastiche soprattutto per l'Europa, che del mercurio è il principale fornitore mondiale. Il bando che entra in vigore in aprile in Italia riguarda, però, solo i termometri che saranno fabbricati a partire da quella data, e questo per evitare che i vecchi termometri e soprattutto il mercurio che essi contengono, finiscano tra i rifiuti danneggiando l'ambiente e, a lungo termine, la salute umana.
Sono anche espressamente esclusi dalla disposizione tutti gli oggetti contenenti mercurio risalenti a più di 50 anni fa. La norma non si applica neanche ai barometri a mercurio fino al 3 ottobre 2009. Entro quella data, la Commissione europea esaminerà la disponibilità di alternative affidabili e più sicure per gli sfigmomanometri e le altre apparecchiature di misura contenenti mercurio utilizzate nel settore sanitario e per altri usi industriali e professionali.
20 febbraio 2009
essemmeesse
Dice: “ma daaai… non usi il ti noveee?”
Dico: “no. Presbiopia. Mettici pure che con la tecnonologia sono giurassico….”
Dice: “non ci posso credere!”
Dico: “credici: mi sembra paranoico che io voglia scrivere una cosa e quello non me la faccia scrivere”
Dice: “naaaa…”
(nota: il termine “naaaa…” è forma, per qualcuno onomatopeica, in cui si intende sintetizzare un no con un impossibile con un non ci posso davvero credere)
Dico: “magari ci metto un po’ di più…però…
(nota: cavolo! Mi sto giustificando!!!)
Dice: “sei troppo antico! Vuoi mettere il tempo?”.
Dico: “senti… se debbo dire una cosa, beh, allora telefono. Per un esse emme esse aspettano. Sennò passo. Se è urgente telefono! Mica digito”
Dice: “mah… che dire? Sei astruso…”
Dico: “…astruso???”
E aggiungo: “magari, poi, telefonare fa piacere perché ci si sente in voce…”
Non risponde nemmeno.
Darwin si fermerebbe prima.
Se dico che mi piaccio passo per snob.
M’arrendo al fatto che chi mi messaggia mi prenda per orso.
Tuscè (…come scrivono quelli che conoscono le lingue).
Emmevù
16 febbraio 2009
verticale di Bowmore
Riguardavo i post e mi accorgevo che non si parlava di liquori scozzesi addirittura da ottobre; anche se non vuole essere un blog di “vini&oli” me ne rammaricavo un po’. È bello condividere piaceri anche etilici.
Passano un paio di giorni e capita decisamente a proposito l’invito a cena a casa del mio amico PaoloAlto (ho altro amico Paolo e va bene nominare il PaoloAlto così). Si ride e si chiacchiera con affetto consueto e amicizia genuina. Un’ottima cena è seguita dalla sorpresa di un tris di Bowmore whisky. Tre bottiglie tre con diverso invecchiamento: 12, 15 e 17 anni. Vinciamo un imbarazzo nella scelta decidendo per una verticale in ascesa. Chiacchiere e fumo di sigaro per intervallo. Straordinari single malt torbati come piacciono a me; la mia incredulità nello scoprire che la distilleria è nella stessa isola della distilleria del mio whisky preferito, il Laphroaig (se ne è parlato in un post precedente: http://unsensoallecose.blogspot.com/2008/10/laproaig-uno.html ).
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Condivido informazioni assunte e invito gli estimatori a provarlo!
Emmevù
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Il Paese di Bowmore è considerato la capitale dell’isola di Islay (la stessa isola del Laphroaig!!!).
I punti di riferimento sono la grande chiesa di forma circolare, in cima alla via principale e la distilleria, costruita nel 1779 sulle rive del Loch Indaal.
Bowmore, una delle più antiche distillerie della Scozia è esposta ai venti salmastri provenienti dall’Atlantico.
Proprio la prossimità del mare, con i magazzini di invecchiamento lambiti dalle onde e addirittura sotto il livello del mare, determina la caratteristica di Bowmore.
Il maltaggio viene effettuato, per una parte del fabbisogno, direttamente in distilleria con una dosata quantità di torba.
L’acqua giunge alla distilleria dal fiume Laggan.
La distilleria è fornita di quattro alambicchi, due per ciascuna distillazione.
La “Proprietà” partecipa attivamente all’attività sociale del Paese di Bowmore mettendo a disposizione della popolazione sia una piscina (con acqua riscaldata dalla distilleria) sia la propria sala di ricevimento per riunioni, parties ecc.
Bowmore è disponibile in varie selezioni, tutte eccellenti. La gamma Bowmore è ampia per offrire ai propri clienti vari tipi di single malt, invecchiati sapientemente.
Il lungo e paziente lavoro svolto da diversi anni seguendo tale strategia ha dimostrato sia la validità del distillato all’origine sia la diversità di aromi e gusto che si possono ottenere con invecchiamenti in barili dalle caratteristiche differenti. La bottiglia principe è la"BLACK BOWMORE" 1964, ovviamente ormai rara, che ha una quotazione sopra i 3.500 euro; preferisco, a seguire, lasciarvi con indicazioni sulla bottiglia di soli 12 anni che con 30-40 euro si porta a casa.
Bowmore Single malt whisky 12 years old
12 years old
Gr. 40
Colore: ambra.
Aroma: malto, tabacco, frutta, lavanda, torbato, ricco.
Gusto: fruttato, vaniglia, erba, torbato, agrumi, equilibrato.
Retrogusto: morbido con una lunga persistenza.
11 febbraio 2009
le manovelle dei finestrini
(2008)
8 febbraio 2009
signora bionda
Si condivide la sala tra chi, come me, accompagna l’anziano genitore in diabetologia e chi ha a che fare con endocrinologia.
Si aspetta – a lungo – e si ha tempo e modo di osservarsi e annusarsi.
Giovane signora bionda, ben vestita, è molto diversa dopo la visita.
Indossa ora occhiali neri, ha un viso tiratissimo. Ha pianto. Colgo frammenti di discussione ripresa con altri pazienti.
Ha un appuntamento col primario per la settimana prossima. Un valore non-so-che-significa è alto.
Lei ha pianto.
Mio padre, in fondo, ha un diabete da dio e mi sento il cuore piccolo di fronte a giovane-signora-bionda-filiforme che ha pianto..
Ecco.
Torno a casa con poca voglia di parlare e gli occhialoni neri davanti al viso.
Con mio padre mangio con poca voglia di conversazione e, come mi accade quando debbo consolarmi, indugio in una spaghettata alla milanese e in una bottiglia di Orvieto.
Roba che non scaccia ma allevia.
A volte servirebbe un pensiero in più verso chi soffre.
Perché la pasta alla milanese non basta.
Non basta al punto che ci torno sopra a parte, in un altro post, giacché merita.
Un pensiero alla giovane bionda e l’augurio di ogni bene.
Emmevù
5 febbraio 2009
sicurezza
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Nel disegno di legge sulla sicurezza c’è scritto che i medici possono denunciare gli irregolari. Vecchie malattie sopite stanno tornando.
Diceva un vecchio spot: --"meditate gente: meditate…”.
Emmevù