marco valenti scrive

marco valenti scrive

4 agosto 2019

ipovedenza balneare




Non è dovuto al luogo (in questo caso la spiaggia romagnola) ma al tempo estivo e ai tempi che corrono. 

Perciò dopo aver ispezionato per qualche giorno le letture in corso sui lettini e sotto gli ombrelloni; dopo aver osservato orge di tatuaggi ed epifanie di ammiccamenti; dopo aver visto a sufficienza esposizione – sovraesposizione – di pelli che avrebbero meritato maggiore pudicizia; mi sono reso conto che passeggiare senza occhiali sul naso ha almeno un paio di vantaggi.

Il primo vantaggio assolutamente edonistico è il perseguimento di una abbronzatura priva di segni bianchi da stanghette e naselli. Il secondo è poter vedere letture indistinte e non dover riconoscere quasi esclusivamente rotocalchi insulsi che vivono riportando foto e gesta di personaggi illustri o, più spesso, aspiranti notorietà; non distinguere scritte volgari sulle magliette; poter immaginare solo nudità di classe.

Benedetta ipovedenza!

Colonna sonora: Giuni Russo – “Un’estate al mare”.

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