C’è una nuova iniziativa nel campo della lettura: ho aderito
con grande convinzione e credo sia estremamente utile segnalarla.
Si tratta dello SlowReading e si propone di salvaguardare la
qualità della lettura, l’attitudine (che si sta perdendo in questo mondo
velocissimo) a leggere in modo attento, consapevole, il saper assaporare una
narrazione senza trangugiarla.
Antonio Tombolini, Editore digital oriented, ha ideato e
lanciato lo Slow Reading e il suo manifesto.
Una profonda trasformazione tecnologica nei rapporti tra gli
individui ci sta facendo scordare ogni piacere del tempo lento. Siamo passati
in pochi anni dalle lettere scritte a mano alle email e da queste alla
messaggistica da smartphone e da web social forum. La cosiddetta “doppia spunta”
ci dice che un messaggio su whatsup è stato letto. Una generazione maggiorenne
viene oggi definita come quella dei “nativi digitali”. Ci si informa (e ci si
forma un’anima) in maniera sempre più veloce e in qualche caso superficiale.
Utilità quali il web, i social forum, i tablet, gli smartphone da un lato ci rendono
veloci, apparentemente smart, ma dall’altro ci spingono verso una rapidità
bulimica e un po’ troppo ossessionante.
Nel suo saggio dal titolo “Elogio della
lentezza”, Lamberto Maffei mette in dubbio che il cervello umano sia
strutturato in modo da digerire senza danni tutta questa velocità tecnologica.
Ma un libro è un libro, a prescindere dal supporto sul quale
lo si legge, e richiede tempo, attenzione e cura. Assaporarne ogni periodo è
una operazione slow, consapevole.
“Un libro è una unità dell’attenzione”
(Kevin Kelly).
Il Manifesto di SlowReading è
nato dalla consapevolezza dell'autore che noi siamo le nostre letture, ciò che
abbiamo letto nel corso della nostra vita ha influenzato il nostro modo di
pensare, di vedere le cose, il nostro bagaglio di conoscenze, formando la
nostra personalità.
"Non
c’è dubbio - scrive Tombolini - che
molto di quello che sono sia dovuto anche – se non soprattutto – ai libri che
lessi allora. (...) Non c’era un piano coerente nelle mie letture, c’era
piuttosto il lasciarsi guidare dalla sapiente casualità della vita di ogni
giorno.
A volte il consiglio di un amico, altre una
copertina particolarmente attraente, altre volte ancora il piacere di sfidare
qualche stupida e infondata idiosincrasia personale, ecco: erano cose così a
porre questo o quel libro sotto il mio naso. Questo era per me leggere, e lo è
ancora. Temo che questo modo di leggere, che mi pare appropriato chiamare Slow
Reading (con ovvio, ma non meno vitale riferimento alle esperienze che ho fatto
con Slow Food), corra oggi un reale pericolo di estinzione."
Come mai questo rischio? Con l'avvento del
digitale ci siamo sempre più abituati ad una lettura veloce, una sorta di
zapping tra siti, social, news, rapido e immediato, ma per salvaguardare la
lettura lenta non occorre rinnegare le nuove tecnologie.
"È là,
nel dominio del digitale e della rete, - continua Tombolini - proprio là dove lo Slow Reading rischia
l’estinzione, che va cercata e fatta crescere la sua possibile salvezza: è
l’ebook, o meglio, può essere l’ebook il futuro possibile del libro e delle
buone letture ai tempi della rete."
Un ebook è semplicemente la
versione digitale del libro cartaceo, non un prodotto breve, di rapida e facile
lettura, fatto più di suoni e immagini che non di testo da leggere.
Un ebook
"da leggere per lo più tra sé e sé,
temporaneamente isolati dal resto del mondo, e immersi nel mondo che il libro
in quel momento crea per chi legge. In un atteggiamento che, per la durata
della lettura, sequestra per sé tutte le risorse intellettuali e immaginative
disponibili. (...) che, mettendo a frutto le potenzialità della rete, recupera
anche una sua antica dimensione sociale, come catalizzatore di conversazioni e
di scambi del pensiero, nella direzione del cosiddetto Social Reading".
Nel testo integrale del Manifesto Antonio
Tombolini suggerisce tutta una serie di azioni per diventare lettori slow e
diffondere questo stile di lettura agli altri.
Invito ad aderire al manifesto e a diffondere lo Slow
Reading.
Invito a parlarne.
Intanto se ne parla, nel web e in giro per l’Italia. La
prossima a Pesaro, il 9 Maggio, alla
Biblioteca San Giovanni. Ci sarà Tombolini, ci sarà Michele Marziani –
direttore editoriale di Antonio Tombolini Editore – e ci sarò anche io.
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