marco valenti scrive

marco valenti scrive

28 febbraio 2015

Va bene: semplifico pure io



Semplifico pure io.
Ho votato alle politiche per questo programma:

Con il mio voto e con questi impegni parecchi parlamentari siedono oggi in Senato e alla Camera: sono il gruppo più grande.

Poi ho votato di nuovo per il parlamento europeo. La mia preferenza era per un gruppo socialista vincente in Europa sulla coalizione di centro: non era assolutamente un voto pro o contro l’operato del premier in Italia. 
Sembrerà paradossale ai sempliciotti ma avere il PD al 40% alle europee non è bastato a vincere e avere la maggioranza nell’europarlamento né la guida socialista della Commissione europea.

In ogni caso il premier governa con quei parlamentari che nel suo partito sono stati eletti per svolgere un certo programma il cui link ho lasciato di sopra pro-memoria ma fa altre cose.

L’attuale governo, semplificando sostengo, sta facendo un po’ troppe cose senza avere interpellato gli elettori e quindi senza un mandato su un programma.

Intendiamoci: indubbiamente qualcosa doveva pur fare (e chi ci stava ci stava).
Prima cosa tra tutte una riforma di una legge elettorale incostituzionale. Una nuova legge elettorale visto che quella in vigore è fuorilegge. Ad oggi non la abbiamo. Cosa mi piaccia e con non mi piaccia della proposta in campo è ininfluente. Siamo a marzo 2015 e non c’è una legge elettorale.

Certamente, semplificando convengo,  non ci si poteva presentare con una crisi di governo nel semestre di guida del Consiglio europeo. Concordo. Sarebbe stato un pessimo segnale. Ho le mie opinioni su quanto sia stata efficace e significativa l’azione italiana nel semestre europeo ma anche questo è ininfluente.
Il punto è che il semestre di presidenza Italiano è finito.

Il Governo continua a fare riforme. Alcune le fa; molte le annuncia.  Non ha importanza che io dica cosa mi piace molto, cosa così così e cosa per nulla.
Credo sia utile invece convenire che il nesso tra le azioni di Governo e il mandato parlamentare democraticamente esercitato non ci sia più.


Chiudendo la semplificazione vorrei una nuova legge elettorale e subito dopo dei programmi di sviluppo del Paese sui quali, votando, esprimere un giudizio che porti un nuovo governo a procedere legittimamente.

EDIT Agosto 2015.
Il post era stato scritto a febbraio. La legge elettorale non c'era e ora c'è: non mi piace. C'è ma non mi piace perché il partito che arriva primo diventa il padrone per tutta la legislatura e non è detto che il comandante sia un padrone illuminato e saggio. Si continua con una maggioranza che non ha nulla a che fare con i programmi elettorali ultimi scorsi a fare cose, riforme, modifiche...

1 commento:

  1. temo che il commento sia sparito...ci riprovo!
    Volevo dire che il tuo post espirme davvero ciò che sento e che non esce dalle stanze del pensiero, perchè vince l'inadeguatezza del mio essere politico, non del mio essere pensante.
    Rifletto su questo, perchè credo che la classe politica voglia questo dai suoi elettori: la capacità di mettere una crocetta, ma di sentirsi poi inadeguati ad altro e lasciare perciò a loro il destino del paese chiavi in mano.
    Non è così, chiaramente.
    Quindi, ben venga qualcuno che scrive queste cose, come hai fatto tu.
    Semplificando per semplificare, è bene che la tua conclusione sia quella di molti elettori, a prescindere dal colore politico.
    Per quello che vale, è la mia.

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