marco valenti scrive

marco valenti scrive

2 gennaio 2014

2014: urgenze

Dire cose facili è semplice, banale e scontato. 
Facile indignarsi, rimanere politically correct, misurato; semplice suscitare interesse e considerazione rimanendo su piani consueti e ovvii.
L’efficienza di un organismo si misura sapendo valutare gli effetti delle azioni che compie, ovvero l’efficacia delle cose che fa, gli effetti delle risposte che mette in campo, attua, realizza in risposta ai bisogni che deve affrontare.
Se l’organismo che esaminiamo è un individuo o una collettività quanto detto sopra vale alla stessa maniera.
Quindi un insieme di individui, 
una collettività, 
funziona se è in grado di individuare i bisogni a cui deve dare soluzione in modo logico, 
se mette in fila le priorità dalla più importante a quelle meno rilevanti 
e risponde alle sollecitazioni con azioni adeguate ed efficaci.
Se un organismo collettivo perde tempo su questioni futili e non affronta le questioni essenziali, 
perché non le sa riconoscere o perché non vuole affrontarle, 
deperisce e muore.
Può morire con la soddisfazione di aver risolto qualche bisogno secondario ma, intanto, muore. 
L’orgoglio di aver conseguito un successo nella soluzione di uno o più problemi secondari se lo porta nella tomba.
Quanto più un problema è serio tanto più dovrebbe essere oggetto di analisi e di cura adeguate. 
Le misure per affrontare una questione, le risorse impegnate nel produrre una azione efficace a risolvere la questione medesima, devono essere commensurate alla gravità del problema che si deve affrontare.
Se le risorse sono limitate devono essere comunque adeguate ad affrontare le questioni più urgenti e più gravi. 
Un esempio: non posso spendere soldi dal parrucchiere e non in farmacia e correre il rischio di morire ben pettinato.
Occorre dare priorità alle cose più gravi e più urgenti e pericolose. 
Se devo affrontare due minacce da due individui diversi 
e uno mi insulta e l’altro mi sta prendendo di mira con una pistola per uccidermi 
sarà bene che non mi curi degli epiteti offensivi 
ma mi concentri su come evitare di rimanere ucciso. 
Serve che risponda alla minaccia più grave con una azione efficace. 
L’eccezionalità della azione da intraprendere sarà commisurata alla gravità del problema da fronteggiare.

Rimanendo all’esempio di qualcuno che mi sta sparando mi pare evidente che 
la prima cosa che devo fare è accorgermene, la seconda è evitare di morire, 
la terza fare in modo che non mi spari più.
 Successivamente potrò interrogarmi sui perché e i percome e spendere il mio tempo in analisi e azioni 
che prevengano altri tentativi di porre fine alla mia vita 
in modo cruento 
e fare in modo di essere amato tantissimo 
e che nessuno possa desiderare 
neanche lontanamente 
la mia morte.
È del tutto evidente che quello che sto affermando non possa rientrare tra i discorsi ideologici ma che sia, semplicemente, logico.
Proviamo ad applicare queste semplici considerazioni al nostro Paese?



Una parte del territorio del nostro Paese è controllato da organizzazioni criminali 
e questo non può essere possibile senza connivenze, 
complicità e coperture 
da parte di chi lo ha governato e amministrato negli ultimi cinquanta anni. 
Questa parte del territorio è arretrata rispetto al resto, la disoccupazione è il doppio del resto dell’Italia, ma vi si realizzano fortune illecite enormi. 
Il fatturato del malaffare è altissimo ed è sicuramente ripartito non solo tra i malviventi che controllano le aree direttamente ma coinvolge una molteplicità di soggetti a vari livelli.
Partiamo dalle minacce più gravi. 
Non perdiamole di vista e non lasciamoci distrarre. 
Restiamo concentrati sul “ci stanno sparando” e affrontiamo in un secondo momento i “come”, i “perché”, il disagio sociale che spinge qualcuno a spararci e l’incapacità di qualcun altro a vedere tanto disagio sociale e tanta energia negativa repressa che si estrinseca nel puntarci addosso una pistola.
Tralasciamo il Veganismo, 
l’abbandono dei cani, 
il rischio di estinzione di alcune specie animali e altre nobilissime e interessantissime cose. 
Ma voglio esagerare: mettiamo in secondo piano anche il potere d’acquisto dei salari e perfino – per un momento – il fenomeno criminale della evasione fiscale. 
Ma, ancor di più, mi voglio rovinare per sempre agli occhi dei ben pensanti
 e dire che non mi interessa la contrapposizione 
tra vecchio e nuovo e tra destra e sinistra. 
Essere perbene e volere la legalità
 non è questione ideologica ma civica, etica.
Una fetta di Paese, sotto il controllo della malavita organizzata, è stata avvelenata.
In un pezzo di territorio ci sono rifiuti tossici (non autoprodotti ma importati da tutto il Paese ed oltre) che stanno implacabilmente uccidendo una parte del Paese e una parte di umanità che fa parte della nostra Patria (si: ho scritto Patria).
Per sempre.
Servono risposte immediate, rapidissime. Servono risposte straordinarie ed efficaci (significa fuori dall’ordinario e che funzionino). Cose efficienti e misurabili. 
Chi fa che cosa, come, quando.
Punto uno: messa in sicurezza del territorio.
Punto due: sconfiggere la criminalità e controllare il territorio.
Perseguire chi delinque e aiutare tutti gli altri.

Comincia un nuovo anno. 
Vorrei che non ci concentrassimo 
su chi è il politico più giovane 
o su chi è il più bravo a dire parolacce, 
su chi sputa più lontano 
o chi la fa franca e come, o leva o finge di levare le tasse sulla casa. 
Priorità. 
Emergenze. 
Soluzioni. 
Chiediamo questo a chi ha responsabilità di governo: adesso.

L’anno è nuovo: cerchiamo di non sciuparlo subito.

2 commenti:

  1. Grazie della bella lettura Marco...propositi e obiettivi, non svalutazioni a priori.
    Buon anno :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più che altro credo serva sensibilizzazione tra le persone e far crescere una pressante richiesta di risposte da parte di chi dovrebbe darle. Buon anno anche a te. :-)

      Elimina

Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.