marco valenti scrive

marco valenti scrive

16 novembre 2010

avere un vespone


Avere un Vespone significava un sacco di cose.

Potevi andare da Roma a Civitavecchia e imbarcare per la Sardegna, o la Corsica, dove passare per strade in cui i Camper si incastravano. Entrare in un campeggio sentendoti maledettamente “on the road”. Sentirti bene. Non risolveva nulla ma aiutava un certo mood.


Avere un Vespone significava un sacco di cose. Alcune belle e altre meno, toccava partire a spinta, a volte. Non era bello. Scattava una seconda marcia imperiosa, spesso impietosa. A volte impennante. L’impennata minava un controllo già reso precario dai freni approssimativi, a tamburo, dal diametro piccino delle ruote, del battistrada dal consumo elevato, da quell’essere un po’ approssimativi e poco meccanici di molti di noi che giravano in Vespa.

emmevù

1 commento:

  1. oddio sì, che ricordi. e quei camper, in corsica, e giù di sotto ogni tanto qualcuno ci andava. e a spinta, sì. sì, c'erano cose belle che ti facevano dimenticare, e diventare anche meccanici. beh, anche con del salato che mi scivola sul labbro, devo dire che mi ha fatto bene, e te ne sono grata.
    ciao, marco.
    simonetta

    RispondiElimina

Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.