La Vespa Rossa la comprai a metà degli anni 80.
La presi rossa un po’ perché era la più bella e un po’ per ragioni politiche. Il Vespone bianco era, a quell’epoca, targa di ragazzo di destra e non lo ero. Forse, inconsciamente, la verniciatura rosso fiammante leniva sensi di colpa?
La comprai con i soldi miei, ma dovetti convincere mio padre che non era pericolosa.
Dato che stavo per comprare una Moto Guzzi usata però l’avevo precedentemente convinto che le moto erano più stabili e più sicure rispetto agli scooter ruote piccole; pertanto dovetti faticare.
Portai a tesi la comodità del mezzo in caso di incidente: impossibile, contrariamente alle moto, rimanere schiacciati dal proprio stesso mezzo. Vespa da un lato, conducente dall’altro. Sicura. Ebbi il permesso di comprarla. Avevo passato i vent’anni ma, all’epoca, serviva il consenso dei genitori anche per spendere i propri denari.
Altri tempi e altri denari.
Era una Vespa PX 150 col miscelatore, novità dell’epoca, che consentiva di imbarcare olio e benzina separatamente. Non raggranellai abbastanza denari per l’optional della accensione automatica.
Le comprai nuova: la Piaggio, ora come allora, non regala nulla. Ricordo il mio dialogo col concessionario di Trastevere.
Sono due milioni e tre: che optional vuole?
Nessuno.
La ruota di scorta non la vuole?
Perché non è compresa?
No.
Si la voglio.
Specchietti?
Ok: due e cromati.
Portapacchi davanti o dietro?
Entrambi.
Tappetino?
Manco il tappetino è compreso?
No.
Ok: voglio il tappetino.
Due milioni e mezzo ma una vespa rossa, il vespone, sotto al sedere.
La vita davanti. Gioia pura.
hai ragione, la Piaggio non regalava nulla,pensa che nello stesso periodo comprai la mia Honda 500 VTE nuova a tre milioni e duecento! (ovviamente a rate)
RispondiEliminaPaboo
Sono passati gli anni, ma la Piaggio non è cambiata: “ora come allora, non regala nulla.”
RispondiEliminaStesse le prospettive e le emozioni: “La vita davanti. Gioia pura.”
Solo il ‘colore’ si è un po’… incupito!? ;-)
Ho sentito la necessità di uscire e ho preso il vespone. Ho sfruttato la complicità di un cielo terso e di un'aria pulita come solo la spiovuta può darci qui a Roma; me ne sono andato a fare un giro per Monteverde. Monteverde rimarrà comunque il nostro quartiere.
RispondiElimina(da UN SENSO ALLE COSE, di Paolo Scatarzi e Marco Valenti)
enrica