Una delle più recenti trovate del sistema sanitario è che, per ogni malato di diabete, ci sia un piano sanitario annuale che prescriva, secondo la gravità del caso, quante misurazioni del livello di glicemia possano essere fatte a trimestre.
Nel caso di Piero, mio padre (si: ha pure il diabete), ho quindi appreso che può fare non più di 150 misurazioni: cinquanta al mese, 1,6 al giorno. Abbiamo detto addio alla abitudine di sapere il livello glicemico nel sangue prima di ogni colazione, pranzo, cena.
Era comodo ma, per risparmiare sul bilancio in rosso della sanità nella mia Regione, non è più possibile.
I presidi medici erano e restano gratuiti. La A.S.L. (Azienda Sanitaria Locale) ci fornì a suo tempo il comodissimo apparecchio per la misurazione della Ditta Menarini: funziona perfettamente inserendovi una stringhetta monouso su cui si poggia una goccia di sangue che si fa uscire usando una pistola su cui si applicano aghi monouso. In quattro secondi compare sul display l’indicazione della glicemia.
La foto mostra tutti i prodotti citati.
Ora non adoperiamo più novanta aghi e novanta strisce monouso al mese ma solo cinquanta e sono gratuite come lo erano prima.
Vengono vendute in confezioni da cinquanta.
Non molto tempo fa mi sono trovato nella necessità di acquistare privatamente una confezione di strisce monouso, essendo sprovvisto temporaneamente di piano terapeutico, ed ho pagato di tasca mia ciò che normalmente – tramite il sistema di rimborsi delle ASL – paghiamo tutti noi contribuenti.
Arrivo al punto: il prezzo di una confezione (50 stringhe monouso) di “Glucocard G Sensor” della Menarini è 62 euro (diconsi sessantadue euro).
Più di un euro a stringa!
Rivedete la foto, per piacere.
Piero, ora che si risparmia, costa solo 744 euro l’anno di stringhe monouso più gli aghi monouso (che non mi sono sentito di chiederne il prezzo): invece che diminuire il numero di misurazioni non si potevano fare due chiacchiere con la Ditta farmaceutica?
Abbiamo idea dei veri motivi per cui la Sanità è in deficit? Personalmente comincio a farmi un’opinione: voi no?
Appena ho visto la foto del post ho riconosciuto subito di che divoleria si trattava...anche mia madre ha il Diabete di Tipo I e io sono nata in tempi che lei per farsi l'insulina, doveva metteva a bollire in un contenitore di alluminio la siringa in vetro con rispettivo ago...quanti disagi ma lei non si è mai persa d'animo!
RispondiEliminaOggi, anche lei come Piero usa i presidi che hai citato e trovo davvero assurdo che si possano fare questi drastici tagli da parte della ASL, e trovo ancora più assurdo lucrare sui costi dei singoli pezzi in caso di necessità, al diavolo poi la prevenzione e il monitoraggio per evitare picchi glicemici spiacevoli e spiacevoli conseguenze...
Come te ci siamo trovate tempo fa fuori città, prive di ricetta medica per rifornirsi delle famose striscette e anche noi siamo rimaste senza parole per il costo esagerato di una singola confezione, e poi se a una persona ne servono solo una decina di quelle benedette striscie perchè vendere una confezione con un numero maggiore?
Però mi hai fatto ridere quando hai chiamato "pistola" il pungidito per prelevale la goccia di sangue, esagerato!!!
Penso invece che certi signori che fanno tanti bei discorsi e tagli, leggi e leggine si sono mai chiesti come si sta nei panni di un diabetico e dei familiari che si prendono cura di loro?
E chiudo.....è meglio!
Un caro saluto di solidarietà a piero e a te!
Il punto era (ed è rimasto: purtroppo) come il sistema sanitario spenda le risorse che derivano dalle nostre tasse; il punto è come dalla data di questo post ad oggi le Regioni siano rientrate dal deficit sanitario e se nel farlo sia intervenuto un abbattimento dei costi per approvvigionarsi dei farmaci o soltanto una diminuzione dei posti letto e del personale medico e paramedico.
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