marco valenti scrive

marco valenti scrive

2 agosto 2010

Pietro


Pietro

La rubrica telefonica non si rivelava affatto più prodiga di idee per la serata neanche a una seconda lettura maggiormente accondiscendente della prima e malgrado fossero già le cinque di un freddo pomeriggio d’autunno la serata rimaneva un interrogativo fastidioso.

Pietro si alzò dal divano dove stava meticolosamente valutando combinazioni telefoniche femminili da sabato sera, agganci sempre meno proponibili a basso costo e ad alto rendimento, e andò a cambiare il compact disc.

Calling you - I’m calling you, can you hear me ? - iniziò a lamentare Jevetta Steele dalla colonna sonora del film Bagdad café e io a chi cazzo telefono si domandava e intanto guardava, in piedi davanti la vetrata, il panorama di tetti e terrazzi dal suo superattico; guardava senza osservare tetti e terrazze cittadine come un pesce rosso vede il mondo dalla sua vaschetta, mentre un crescente disappunto montava dentro un trentanovenne di due metri e zero tre, occhi grigi e capelli neri, ricci neri che neanche il gel, full optional, autentico pianificatore della propria esistenza che da un po’ di tempo in qua non riusciva con la stessa efficacia a soddisfare i propri bisogni. Pensava, solo a tratti intendiamoci, che la sua condizione di separato minasse in un certo modo le semplici regole sociali e sessuali che governavano la sua esistenza e la sua felicità, e s’iniziava a formare un grumo denso nella sua coscienza di nuovo scapolo. Perciò non ridiede la colpa a Paola ma alla leggerezza, alla lievità con la quale si era innamorato, sposato, rotto i coglioni, separato. Ripensò al suo primo incontro con la donna che aveva attraversato come un uragano un anno della sua esistenza tornando a quel marzo tiepido del millenovecentonovantasette in cui, si ripeté, aveva fatto la più grossa stupidaggine della sua vita.

Una cometa attraversava il cielo nel marzo millenovecentonovantasette.

Da “Cometa e bugie” di Marco Valenti

http://www.lafeltrinelli.it/products/2120004496499/cometa_e_bugie/Marco_Valenti.html?aut=927044&cat1=1


Ora mi prendo un po' di riposo, di vacanza: auguro a ciascuno di voi felici letture e buone vacanze.

Emmevù

2 commenti:

  1. le mie vacanze sono purtroppo lontane, ma per fortuna le letture rimangono vicine...più o meno...
    Buone vacanze a te

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  2. Un po' di relax ci vuole per tutti...
    Ti auguro vacanze buone e rigeneranti, a presto!

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Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.