marco valenti scrive

marco valenti scrive

28 novembre 2009

Un senso alle cose












La nuova edizione del romanzo


“Un senso alle cose”,


di Paolo Scatarzi e Marco Valenti,


uscita in occasione di "più libri più liberi"


è ora disponibile.




Il romanzo, in questa edizione,


è arricchito dalla


postfazione


di Carmen Orlandi


(che gli Autori ringraziano)













http://www.boopen.it/acquista/DettaglioOpera.aspx?Param=13123&NClick=20

27 novembre 2009

Calendario dell'Avvento


Dal primo giorno di dicembre, in un “gadget” tra quelli qui a destra comincerò a mettere un link al giorno in un calendario dell’Avvento musicale.


“it’s Christmas time…”.

Emmevu

25 novembre 2009

non si può trovar titolo alla stupidità

Impossibile dare un titolo a questo post.

"stupidità"?

"la cretineria non è di destra o di sinistra"?

"Il bon ton del cavolo e i cretini provocatori"?

Ne avrei mille ma nessuna calza come i fatti e l'idea che ciascuno si farà...

(Io sono schifato).

Da “La Repubblica” on line – pagina politica! “copio&incollo…

http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/lettera-la-russa/lettera-la-russa/lettera-la-russa.html

Prima di schierarci, a prescindere, usiamo la zucca! Riporto per intero l'articolo.


Salve,
sono un ragazzo di 31 anni che da due anni lavora e vive a Barcellona.
Premetto che purtroppo non abbiamo filmati ne' una documentazione audio circa l'accaduto, perciò posso solo limitarmi a raccontarlo.
Erano circa le 17 di martedì: io e i miei colleghi di lavoro ci godevamo gli ultimi minuti di pausa prima di tornare al lavoro. Improvvisamente qualcuno riconosce una nota fisionomia, la figura di un signore seduto al tavolino di un bar di Plaza Catalunya...
"E' La Russa!"
E che cosa faceva il nostro ministro li', a pochi metri a godersi la mite temperatura catalana?
Ma, chiaro, era venuto a vedere la "sua" Inter, impegnata nella partita di Champions contro il Barcellona (solo un'ipotesi, inizialmente, poi praticamente confermata da lui stesso).

Bene, per farla breve, qualcuno di noi non ha resistito, vista la ghiotta occasione, e si è così avvicinato al Sor Ignazio...
Questa la sua frase (ovviamente una provocazione, legittima, anzi, dovuta):
"Salve Ministro (stringendogli la mano), spero che la partita le vada male, così come sta andando male il nostro Paese guidato dal suo Governo..."
Una provocazione, certo, ma, garbata, mi pare...
Ed ecco l'incredibile risposta del signor Ignazio La Russa, ricordo MINISTRO DELLA DIFESA DELLA REPUBBLICA ITALIANA:
"Ed io spero che LE VENGA UN CANCRO..."

UN CANCRO.
Questa la vergognosa risposta di un MINISTRO alla provocazione di un cittadino italiano, un ragazzo di 26 anni.

"SPERO CHE LE VENGA UN CANCRO".
Bè, lo so che non c'è nessuna prova o documento ma noi qui siamo in molti a poterlo testimoniare (eravamo un poco lontani ma eravamo li').
Credo che si debba cmq sapere (anzi, forse meglio dire "ribadire") quale sia la caratura e il livello di chi in questo momento ci sta governando, l'arroganza, la maleducazione, la "violenza" verbale che questi signori si permettono di utilizzare nei confronti dei propri cittadini (di parte avversa, s'intende, ma pur sempre cittadini...)
Fine della storia, spero che venga diffusa il più possibile, almeno sul web.

...

..

...

Ho pensato diversi commenti a questo pseudo articolo che offende non La Russa ma Repubblica e questo "brillante italiano d'esportazione" di 31 anni.

Provo ad argomentare.

La risposta del ministro non è stata felice, ne convengo.

Un "vaffanculo" ci stava meglio.

E ci stava tutto.

Perdonate la volgarità.

Perché, ammesso sia tutto vero, siamo di fronte a un rompiballe (casualmente di sinistra) che non si capisce a quale titolo trovi spazio su un quotidiano che reputo serio.

Dall’altro lato abbiamo un ministro che non brilla per capacità di battuta e per eleganza.

Però abbiamo un tifoso a cui hanno rotto le scatole per il gusto.

Una persona provocata solo perché si stava lì e si poteva provocare.

Sono avverso a La Russa su tutto.

Ma questi cretinetti che pigliano per i fondelli devono trovare eco su Repubblica?

Perché la provocazione era una presa in giro e non davvero una cosa "politica".

La risposta sarà anche stata rozza.

Ma la notizia non è quella.

La notizia è che questa è una notizia di Repubblica.

Una notizia????

Ti rompono le balle al bar e tu rispondi, oggettivamente, male.

Wow!

“Complimentoni!”.

A La Russa.

A un trentunenne idiota.

A Repubblica per la scelta della notizia più di tutto.

Mi indigno.

Due idioti assoluti. Più un "giornalista".

Schifo per tutti.

(ho detto per tutti!)

VERGOGNA!


22 novembre 2009

Mel Blanc


Ci si interroga sulla bravura dei nostri doppiatori e sulla opportunità o meno di doppiare grandi interpreti stranieri che fanno della voce e degli accenti patrimonio eccezionale. Ci sono personaggi, però, che non hanno voce propria e necessitano di doppiaggio: i cartoni animati.

Cercando materiale natalizio mi sono imbattuto, su internet, in un grande, immenso doppiatore. Il suo nome può non dire molto ma le sue, innumerevoli, interpretazioni vocali le abbiamo nelle orecchie un po’ tutti.

Mel Blanc (San Francisco, 30 maggio 1908 – Los Angeles, 10 luglio 1989) è stato il più grande doppiatore statunitense dei cartoni della Warner. Immenso. Sua la voce di Titti e insieme di Gatto Silvestro, Bugs Bunny, Duffy Duck, Willy il coiote e Beep-beep e una marea di altri.

Ha accompagnato i cartoni nostri, dei nostri padri e dei nostri figli.

Mi piace segnalarlo e segnalarmelo.

Ringraziarlo di una marea di risate.

Vi invito a seguirlo in questa intervista con un giovane David Letterman (ma quanti anni ha Letterman?)

http://www.youtube.com/watch?v=iHYEt4zptRg

Con gratitudine,

Emmevu

18 novembre 2009

acqua


Quando ero un ragazzino, al bar, capitava di chiedere un bicchiere d’acqua.

“Minerale?” domandava il barista.

“No, Acqua del sindaco” era la risposta.

Si intendeva dire acqua del rubinetto: gratis. Era un modo spiritoso per dire che non si voleva pagare un bicchiere d’acqua da una bottiglia ma si voleva solo soddisfare la necessità di una bevuta.

Sull’acqua è in corso una disputa mondiale. Questioni di siccità, di scarsità del prodotto nel terzo mondo, di diritto a usufruire di un bene planetario comune.

Diritto al sole che scalda, alla pioggia che bagna, all’acqua che si beve.

Il nostro Stato, in bolletta (ognuno ragioni per colpa di chi), con un voto di fiducia – ovvero senza dibattito parlamentare – ha votato un decreto che consente la privatizzazione del servizio di erogazione dell’acqua.

Non ha importanza se, in caso di privatizzazione, pagheremo di più o di meno: credo sia importante che stia venendo meno il principio per cui l’acqua è pubblica.

Si aprono scenari, tra l’altro, di ulteriori disparità tra zone dello stesso Paese.

Pacatamente rilevo che questa è, comunque, una gravissima violazione di un principio condiviso da sempre e che reputo condivisibile per sempre.

A prescindere.