Ecco qui. Un nuovo nome, una nuova grafica e la consapevolezza di essere pieno di voglia di continuare a raccontare.
Aggiunte arriveranno, come nuovi capitoli e nuove finestre, con la calma dovuta. Questo resta un luogo di piccole riflessioni e suggestioni dalle cose attorno, un punto di vista personale che cerca sponda e condivisione in chi legge.
Il libro scritto a quattro mani e due teste rimane nel cuore e nella amicizia tra Piesse ed Emmevù, tra Paolo e Marco, resta nelle pagine di questo Blog fino ad oggi, in parte del mio sentire anche di qui in avanti.
Sottoscrivo ogni cosa del post di Paolo.
Per quanto detto quindi “Un senso alle cose” non è più un titolo di questo blog, che se ne slega.
Nessuno sconvolgimento epocale: fin dall’inizio ciascuno di noi ha firmato, in totale autonomia, quanto ha postato e Piesse, per scelta condivisa, avrà sempre licenza di scrivere qui in totale libertà ed in qualsiasi momento abbia voglia.
Non intendo altro che assumermi la responsabilità di questo viaggio che continua.
Emmevù.
le cose ci sono, sono lì a rispondere ai nostri sguardi più o meno sicuri, alle domande che non facciamo e nemmeno sappiamo, a salvarci e a condannarci: sempre e pur tuttavia solo cose. Sarebbero chiare se noi non fossimo così confusi. Non sono le cose a comandare ma l'atteggiamento che abbiamo noi di fronte ad esse. Come ci poniamo, come scegliamo se parlare o meno e cosa dire e cosa tenere per noi e non condividere. Cosa lasciare andare.
Buon viAggio.
RispondiEliminaAuguri.
RispondiEliminaIl blu è elegante.
I contenuti spero restino gli stessi.
Conto di seguire il blog, prescindendo dalla grafica ma non dai contenuti.