Resta, dal giorno prima, una bella quantità di salmone fresco
cotto alla piastra.
In casa ci sono capperi siciliani, olive nere al forno,
pomodori pachino e cipolla di Tropea.
Mezza cipolla la taglio sottile e se ne va in padella con un
filo d’olio e vino bianco.
Quando sfuma e comincia lentamente a soffriggere ci aggiungo
una manciata di olive fatte a pezzi e una dozzina di capperi.
Ancora vino, bianco fermo, poco per volta. Dopo un po’ una
parte del salmone, spezzettato, e qualche pomodorino a filetti sottili.
Fuoco lento, tempo e vigilanza: altro vino.
Da parte altri pezzetti di salmone uniti con pomodori a
filetti, capperi, olive, pepe bianco e olio extravergine. Sono in una scodella
coperta e la scodella fa da coperchio alla pentola dell’acqua.
Fusilli giganti trafilati al bronzo: 200 grammi (per due
persone).
Conditi con il sugo di salmone e impiattati (sì: ho usato l’orrido
verbo “impiattare” deliberatamente per far vedere quanto sia brutto). A furia
di cuocere e sfumare con il vino (oltre mezza bottiglia) il preparato è quasi
una crema.
Su ciascun piatto un attimo prima di servirlo metto parte del
composto crudo che avevo messo da parte.
Vino Bellone, azienda vitivinicola biologica“I pàmpini”, Latina,
vitigno cacchione.
www.ipampini.it
Perfetto.
Della serie "il buon cibo ed il buon vino sono fra i piaceri della vita". ( non credo verrá pubblicato questo commento, come del resto il precedente su Il giovane Holden. Al che mi arrenderó) ;)
RispondiEliminaEntrambi. Pubblicati ovviamente. Grazie
Elimina