marco valenti scrive

marco valenti scrive

6 aprile 2014

Coop

Coop.



Sul principale social forum circola da un po’ un video con correlati articoli, articoletti e commenti, nel quale un signore (tale Max Bugani che non conosco e saluto cordialmente) ha sul tavolo di cucina diversi prodotti a marchio Coop.

Canticchiando un famoso jingle della cooperativa controllante un grande numero di supermercati in Italia, il nostro ci mostra una applicazione che la società Coop ha reso disponibile a tutti: mediante tale app è possibile conoscere la provenienza di tutte le materie prime presenti in ognuno dei prodotti marchiati Coop. Sono quei prodotti in vendita nei supermercati della catena che vengono commercializzati con etichetta Coop (la pasta Coop, le merendine Coop, i pomodori sottolio Coop e via dicendo).


pubblicità anni '80 della Coop

Funziona così. 

Tu inserisci il codice a barre del prodotto e dal telefono o dal computer vieni a sapere che, per esempio, i pomodori conservati in olio sono italiani ma l’olio di girasole che li mantiene viene da altrove o che le farine utilizzate per la pasta secca non sono italiane (o non necessariamente) ma possono provenire dalla Bulgaria o da fuori Europa.

Il servizio, utile e ben fatto, allude ad una mancata italianità dei prodotti e lascia che affiorino un paio di dubbi in chi lo vede (sempre partendo dalla pubblicità che dice “La Coop sei tu”).

Il primo dubbio è che la Coop sia una Gigantesca Mostruosa Multinazionale e che non faccia lavorare i nostri compatrioti ma invece muova Economie Globali.

Il secondo dubbio è che i prodotti marchiati Coop non siano italiani e quindi che potrebbero essere non genuini (se non artefatti).

Da questi dubbi “primari” vari commentatori fanno discendere, con toni più o meno velati, preoccupati, scandalizzati, accesi, altri dubbi “derivati” (causa certa/ effetti presumibili):
 chissà che non ci prendano in giro, 
che non ci truffino, 
che sfruttino lavoratori stranieri non tutelati, 
che facciano profitti illeciti.

Ovviamente capita che i commenti si schierino (non sempre) tra Guelfi e Ghibellini, seguaci dello slow food e del KmZero, anticomunisti, teorici dell’ “è-tutto-un-magna-magna”, increduli, creduloni, peplessi etc. etc. etc.

Premettendo

che non sono un Socio della Coop, 
che per lavoro mi occupo (tra le altre cose) di revisioni di società cooperative essendone abilitato, 
che reputo superficiali e gratuitamente allusivi sia l’origine del dibattito che parte dello stesso, 
vorrei contribuire con alcuni spunti di chiarezza e di pacata riflessione.


Uno.
La coop è una società cooperativa i cui Soci, regolarmente iscritti e tesserati, ottengono beni di consumo a condizioni di mercato più favorevoli rispetto ai non soci e possono accedere a servizi a loro dedicati (informatevi sugli investimenti ai quali un Socio può accedere). 
Gli altri supermercati?

Due.
La coop non ha alcun obbligo di produrre beni le cui materie prime siano reperite esclusivamente sul territorio nazionale. 
Gli altri produttori lo hanno?

Tre.
La coop è una società italiana che avvisa i propri soci e clienti sulla provenienza delle materie prime contenute nei cibi che produce con il proprio marchio
Gli altri lo fanno?


Potrei dire un sacco di altre cose ma preferisco concludere chiedendo a chi mi legge di guardarsi attorno e farsi qualche semplice domanda.

Leggete quello che scrivo (in italiano) a proposito di una Società cooperativa (italiana) stando in internet attraverso un computer fabbricato dove? 
Seduti su una sedia o una poltrona o un divano fabbricati dove? 
Indossando abiti confezionati dove? 
Le materie prime di quel che avete intorno da dove vengono? 
Sapete esattamente la provenienza del cibo dell’ultimo pasto che avete fatto e chi ha partecipato alla sua preparazione e alla sua distribuzione?

Grazie per l’attenzione.





4 commenti:

  1. Caro Marco, sono d'accordo con te. Purtroppo noto che sempre più gente si attacca ad un qualsiasi fantasma di ipotetico pensiero, piuttosto che pensare in autonomia.
    Altro che cogito ergo sum!
    Qui è tutto un copio-incollo e quindi sono...poi, se quello che ho copiato e incollato è una bufala stratosferica, chissene.
    Alla prossima

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Avevo visto. Sottoscrivo quanto tu dici, e sintetizzo ulteriormente: non vi è alcun sillogismo logico tra "la coop sei tu" e l'italianità delle materie prime.

    Aggiungo, alle tue, due ulteriori considerazioni:

    1. L'autosufficienza produttiva è un vecchio sogno mussoliniano, ma oggigiorno non credo vi sia nazione che sia in grado di raggiungerla, in qualsiasi ambito. In particolare, in Italia, vista la popolazione, la superficie coltivabile e lo scempio che è stato fatto delle zone coltivabili, l'autosufficienza produttiva in campo alimentare è evidentemente non raggiungibile.

    2. Un argomento come quello che il Sig. Bugani ha tentato di affrontare è degno di una vera e propria inchiesta giornalistica; affrontarlo facendo un po' di clic su una app fornita da chi è oggetto dell'inchiesta è a dir poco semplicistico.

    Francesco AKA Oneiro

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  4. Grazie per i commenti. Credo che l'informazione sia sempre meno corretta e che sui cosiddetti social forum circoli una disposizione di troppi a caldeggiare tesi prive di spessore.

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Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.