marco valenti scrive

marco valenti scrive

16 marzo 2012

Non sense di scioperi e autobus

Non intendo assolutamente entrare nel merito, ma rilevo che – almeno a Roma – gli scioperi dei mezzi pubblici non hanno lo stesso impatto di altre agitazioni e malcontenti.

Mi spiego.

Se si arrabbiano, per esempio, i tassisti, o i tassidermisti, o i precari piuttosto che i cassaintegrati, si agitano anime classiste da tifo calcistico. Il posto fisso contro i professionisti, i precari contro i pensionati, i cassa integrati contro le imprese, i cittadini contro i cittadoni.

Un bailamme di rivendicazioni contrapposte.

Quando c’è lo sciopero degli autobus, con rispetto parlando, tutti si informano alla stessa stregua di come si informano delle previsioni del tempo.

C’è sciopero domani?

Si?

Cavolo! Da che ora a che ora?

Ok: mi organizzo.

Non si trovano, da anni e anni, notizie sulle effettive ragioni dell’astensione dal servizio. Non si sanno i motivi e neppure vengono discussi: si prende atto e ci si adegua. Ripeto di non voler entrare assolutamente nel merito delle agitazioni della categoria.

Tranne quando sta al telefono mentre guida, non ho nulla contro il guidatore di autobus.

Invidio la indifferenza con cui incedono nel traffico caotico metropolitano.

Ho scritto in un libro che vorrei avere la loro indifferenza rispetto ad alcune cose della vita (ma questa è davvero un'altra storia).


Comunque i cittadini sembrano adeguarsi e decidere di conseguenza.

Come le previsioni atmosferiche, la lettura dei fondi di caffè, l'ineluttabilità del fato, il destino o la provvidenza.

Ci adeguiamo e ci regoliamo.

Come decidere se uscire con l’ombrello o con i sandali.

Trovo sia una grande stranezza ma provo ad adeguarmi.


Curiosa capacità, forse precipua dei romani, di adattarsi – in questo caso ancor più che in altri casi – alla mutevolezza degli eventi.

Non so se ne convenite.


Stranezza per stranezza.

Non so se convenite, convenuti,

ma la primavera è alle porte

a dispetto

dei miei

malumori.



Così spero di te.



Tuo, affezionatissimo

emmevù

1 commento:

  1. Arguto ed ironico, malgrado le seccatura procurate dai contrattempi. E' così che si fa.
    Buona giornata.
    Massimo

    RispondiElimina

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