È un mondo veloce, molto più svelto rispetto ai miei tempi di reazione e di azione. Non mi chiede di abituarmi. Forse non mi chiede affatto. Macina spedito chilometri di bites, aggiunge informazioni ad informazioni, si svolge sull’attimo, non lascia il tempo di riflettere. Occorre riflettere. Scegliere il tema, quando non sia il tema a scegliere te, ed è impossibile pensarci su con calma. Meditare. Digerire. Metabolizzare per elaborare e proporre qualcosa.
Se Gutenberg e la stampa (ben più che la scoperta dell’America) ha segnato il passaggio dal Medio Evo al Moderno, internet segna il passaggio alla nuova era globale: questo Tempo ha velocità non considerate, rapidissime, e diventa un susseguirsi di istantanee che non lasciano lo spazio adeguato ai ragionamenti.
Continuamente ci troviamo catapultati in un oltre, in un nuovo, in uno spazio diverso e a seguire nuovi scenari e nuove suggestioni.
Dico questo perché poche ore fa ho lasciato traccia, su Facebook, di una notizia e la stessa è stata inghiottita da altre notizie e altre ancora. Sul sito di Repubblica si richiamava il fatto che il 21 settembre è giornata mondiale contro il Morbo di Alzheimer ed io, coinvolto, lasciavo link sul social forum.
Stasera volevo tornarci sopra qui, con calma, e ragionare di assistenza non adeguata, di disagi crescenti, di incapacità ad affrontare qualcosa che ti cambia sotto il naso e si muove più veloce di quanto tu tema ed immagini.
Povero Paese il nostro perché non serve adeguatamente bimbi e anziani, fasce deboli della società anche in salute, affannato a rincorrere il quotidiano che, sempre più, si fa emergenza; povera Italia senza capacità di visione ottenebrata da particolarismi, personalismi, in cui ognuno bada solo al proprio orticello sovente sempre più ridotto.
Povera Patria accecata in ogni sua capacità di condivisione, di orizzonte, di comunione.
Ciascuno portato a ripiegarsi sul proprio particolare, insegnanti contro tassisti, operai contro dipendenti ex alitalia, ministeriali contro professionisti, medici contro avvocati e chi più ne ha più ne metta.
Oguno a rincorrere i suoi guai (Cit.).
La notizia sull’Alzheimer e la sua giornata mondiale è sepolta da altre. Chi ha a che fare con altri guai guarderà i propri. Molti si concentreranno filantropicamente sul sacrosanto problema dei cani che non vanno abbandonati e qualcuno, sul social forum, dirà “se non condividi sei un mostro!”.
Il 21 settembre è la giornata mondiale della lotta contro il morbo di Alzheimer.
Colpisce molte più persone di quanto pensiate e stravolge l’esistenza di chi ha familiari che ne sono colpiti. Accade perché ci si deve abituare ad una progressiva assenza e perché l’aiuto che si può avere è insufficiente e inadeguato.
Accade. È violentissimo.
Ecco: vorrei un paio di cose.
Un minuto per pensare che questa malattia fetente dilania l’anima di chi ha a che farci e un altro per riflettere su un mondo che con la sua velocità di informazioni ci divide e ci lascia inevitabilmente soli.
In fondo sono solamente due minuti.
Grazie.
XVII giornata mondiale Alzheimer; 21 settembre 2010; slogan "Alzheimer: è tempo di agire insieme!"; www.alzheimer.it
Terrò a mente questa data anche se la parola "alzheimer"fa riemergere in me ricordi di rabbia-impotenza-rassegnazione-lotta, ma soprattutto molta rabbia, un'altalena di ricordi e anche di dolore.
RispondiEliminaIl tuo post è una lama in una mia ferita mai cicatrizzata del tutto, legata al ricordo indelebile di un parente strettissimo che "forse" (secondo alcuni medici....)ha trovato il mostro Al nella strada della sua vita.
Un saluto a Piero e a te come sempre!
Buona giornata, si spera...