C’è una signora anziana, nella casa di fronte, che tutte le mattine trovo sveglia e già intenta nelle sue occupazioni, quando mi alzo. Appena corpulenta, di quelle forme statiche conferite dall’età; i capelli raccolti in una antica e anacronistica retina; un abitino blu, di cotone stampato a fiorellini bianchi, ogni mattina la signora si dedica al mantenimento del luogo in cui esaurisce la propria esistenza. Con piccole studiate mosse, e un’antica scopa di saggina – come non se ne vedono più – pulisce la strada di tutti, fuori dal suo cancello, asportando l’incuria e la distrazione altrui. Regala a noi tutti, in quei pochi metri di asfalto, una quota della propria dignità e del proprio esempio. Poi si vestirà, una gonna blu e una camicetta; indosserà le scarpe buone; prenderà la borsetta e il carrello della spesa e si recherà a piedi verso il supermercato. Rientrerà poco dopo, con gli acquisti freschi per la giornata, e si ritirerà a preparare le pietanze per la famiglia, già alle 9:00 sparendo dalla circolazione.
Piesse
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