le cose ci sono, sono lì a rispondere ai nostri sguardi più o meno sicuri, alle domande che non facciamo e nemmeno sappiamo, a salvarci e a condannarci: sempre e pur tuttavia solo cose. Sarebbero chiare se noi non fossimo così confusi. Non sono le cose a comandare ma l'atteggiamento che abbiamo noi di fronte ad esse. Come ci poniamo, come scegliamo se parlare o meno e cosa dire e cosa tenere per noi e non condividere. Cosa lasciare andare.
marco valenti scrive
5 ottobre 2015
in questo bar mi sto perdendo
In questo bar mi sto perdendo
dentro un bicchiere, dentro un colpo di vento, ma devo partire.
L’America non è quella che leggi sopra i giornali o scoppia in una risata nei film tutti uguali.
Lascio l’Italia per andarla a cercare, e tu, giovane donna americana fammi qualche regalo in italiano perché io possa sentirmi un po’ meno lontano, davanti a una ferrovia, o nel letto di casa mia. Tutte le notti quando la luna, luna curiosa in mezzo ai lampi, fa fatica ad uscire tra le nuvole, incontro a gli amanti. Strana città con tanta gente, allora vendo il mio cuore sopra nuvole d’oro, ma nessuno lo vuole. Con un freddo che se ci pensi troppo ti si stacca il naso.
Ma tu giovane donna americana non lasciarti morire perché nelle tue mani c’è qualcosa che sta crescendo, come piove da due ore e tu, non ti stai accorgendo del cielo che sta cadendo
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