ESCHER:
PARADOSSI GRAFICI E ARTE CAPOVOLTA
ESCHER,
Maurits Cornelis (1871 – 1972). Straordinario artista le cui opere sono oggetto
di una bellissima mostra a Roma, al Chiostro del Bramante (22.09.2014 – 22.02.2015).
Con oltre 150 opere, tra cui i suoi
capolavori più noti come Mano
con sfera riflettente, Giorno e notte, Altro mondo II, Casa di scale (relatività) s’inaugura a Roma, al Chiostro del Bramante, una grande mostra antologica interamente dedicata all’artista,
incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e
racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i
quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece,
in una dimensione visiva decisamente unica.
Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra ESCHER vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale - perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato - a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.
Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra ESCHER vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale - perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato - a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.
Visitata
con estremo piacere il 22 novembre.
Ecco
il testo della email che ho inviato, il giorno dopo, agli indirizzi di posta
elettronica trovati nel catalogo, edito da SKIRA. Non avendo avuto modo di
raggiungere il curatore della mostra, Dr. Marco Bussagli, la lettera era indirizzata
al Gruppo Arthemisia (ads e am chiocciola artemisia punto it): è partita il 23
novembre e non è tornata indietro: si intende che gli indirizzi di posta erano
corretti e le mail sono giunte a destinazione.
Se la
avevo inviata era perché non avevo avuto soddisfazione da quel che avevo
esposto con chiarezza a due diverse persone dello staff presenti quel giorno alla
mostra e mi sembrava importante.
Poiché
ad oggi non ha ricevuto alcun cenno di risposta mi ritengo autorizzato a
divulgarne il contenuto e a darne spiegazione.
Oggetto
della lettera era “Segnalazione su mostra Escher”
“Gentilissime,
avrei necessità di contattare il
Curatore della bellissima mostra su Escher che ho visitato ieri.
C'è un errore nella esposizione di un
opera ma dopo la visita non ho trovato, al Chiostro del Bramante, personale
qualificato per poter raccogliere la mia segnalazione argomentata.
In poche parole il punto è che un'opera
è esposta capovolta.
Confidando di poter essere rapidamente
contattato porgo
i miei più cordiali saluti.
Arch Marco Valenti”
Mi ci sono soffermato.
Sono ritornato indietro.
La ho osservata lungamente, da lontano e
da vicino, incurante del borbottio di altri visitatori ai quali impedivo una
buona visione dell’opera.
Qualcosa non tornava.
La direzione di provenienza della luce a
illuminare i sassi e gli altri oggetti sullo sfondo nonché lo sviluppo delle
forme di tali oggetti orientati in modo discendente e innaturale.
A certa conferma dei miei dubbi la firma
dell’autore: appare capovolta, nel quadrante in alto a sinistra dell’opera.
“Ordine e caos” Op.83 nel catalogo (Anno
1955) è stata, indubitabilmente, appesa a testa in giù. Premesso che Escher non
è Leonardo e “Ordine e caos” non è “Monna Lisa”, che nessuno avrebbe voluto
essere al posto del corniciaio che ha messo i triangolini per appendere le
opere resta che un errore è un errore. Punto e basta.
Lo spirito dell’Architetto e dell’amante
dell’Arte che è in me è uscito orgoglioso dalla Mostra e se fossi stato un
pavone avrei fatto la mia ruota migliore.
Tre punti e una conclusione.
Uno. Non dovrebbero capitare errori di
questo tipo in una Mostra prestigiosa ma possono succedere.
Due. Ci sono errori che possono essere facilmente
corretti.
Tre. Non aver dato risposta alla mia
educata segnalazione è segno di leggerezza e di scortesia.
Spero vivamente che questo mio post
abbia il massimo delle condivisioni possibili.