marco valenti scrive

marco valenti scrive

29 novembre 2008

my favourite things (uno)

My favourite things.

Non sono un profondo conoscitore di musica; sono, piuttosto, un fruitore poco distratto. A volte prendo delle piccole manie. Questa canzone è una piccola mania. La intonava Julie Andrews (Mary Poppins: proprio lei!) nel film “Tutti insieme appassionatamente” (“The sound of music”). Usata come jingle dal programma radiofonico fare night (e che programma! C’era ancora una radio della rai – ora c’è un po’ di meno). Il bello era che hanno messo centinaia di stacchetti diversi. Ho fatto una ricerchina stupida stupida e ho scoperto che ce ne sono una infinità. Ho scoperto che in scooter o sotto la doccia viene benissimo e che ci si può divertire un sacco a scoprirne versioni straordinarie. Provate con youtube o con itunes. Ormai la adoro. La ho, perfino, cantata di fronte a un pubblico (avendo dalla mia un maestro al piano e un altro al sax) e invito a scoprirla o riscoprirla.

Provo a incollare il link con una versione del 1961 di John Coltrane.

http://it.youtube.com/watch?v=I_n-gRS_wdI

e poi il pezzo dal film con Julie Andrews…

http://it.youtube.com/watch?v=j9KwlIHcmq4

Raindrops on roses and whiskers on kittens

Bright copper kettles and warm woolen mittens

Brown paper packages tied up with strings

These are a few of my favorite things



Cream colored ponies and crisp apple streudels

Doorbells and sleigh bells and schnitzel with noodles

Wild geese that fly with the moon on their wings

These are a few of my favorite things



Girls in white dresses with blue satin sashes

Snowflakes that stay on my nose and eyelashes

Silver white winters that melt into springs

These are a few of my favorite things



When the dog bites

When the bee stings

When I'm feeling sad

I simply remember my favorite things

And then I don't feel so bad

24 novembre 2008

il novello Sigfrido

Il novello Sigfrido…

Novello. Tanto per dire la mia un po’ abusato. Passato da vino di prontissima beva, e castagne, e allegria, e prezzo basso, a rito.

Un po’ troppo.

I produttori/ Le bottiglie

Nord 182 (60,1%) /9.274.900 (62,3%)

Centro 83 (27,4%) /3.517.860 (23,6%)

Sud + Isole 38 (12,5%) /2.101.000 (14,1%)

I francesi col Beaujolais ci hanno dato lezione di marketing col tradizionale conto alla rovescia sulla data della disponibilità del loro… novello.

Poco importa.

Mi ero disamorato della cosa: troppo “prodotto pompato” anche nei discount.

Quest’anno mi sono imbattuto per caso in “Sigfrido” ed ho cambiato idea.

Ho cambiato idea per profumo che rimane, per selezione di uve cabernet e merlot (nota: ma perché non riesce a scendere a Roma il merlot friulano ma soltanto quello veneto?).

Ho cambiato parere e ho goduto di formaggi semplici e insalatone, di castagne e frutta di stagione.

A voi la segnalazione.

Vino novello – “Sigfrido” – Villa Castalda – Veneto IGT – 2008 – 11,5% - da uve cabernet e merlot – Giorgio al Monticaro – TV….

(www.villacastalda.it)

23 novembre 2008

Torino & Cioccolato



Viaggi & cioccolato: Torino.
Sono uno che viaggia per lavoro; uno che ha un lavoro che lo porta a viaggiare; tra le mete consuete c’è Torino.
Tra le mete di Torino il negozio di cioccolato “Gobino” in Via Lagrange 1, praticamente in bocca al Museo Egizio. Il nostro non è, ne vorrebbe essere, un blog culinario ma non riesco a fare a meno di scrivere questo post.
Il perché è presto detto.
È la migliore selezione di cioccolatini del mondo. Sorprendente per qualità ed accostamenti (a me non sarebbe davvero venuto in mente di abbinare cioccolato bianco e pepe rosa ma valeva la pena).
Cito il più incredibile, premiato come da foto allegata.

Cremini di sale.
Raffinata pasta gianduja, arricchita di granelli di sale marino Integrale e olio di Oliva Extravergine
Questo cremino è caratterizzato per la morbidezza e per l’elevata palatabilità dell’impasto.Risaltano sul finale le note delicate dell’olio di oliva extravergine.
Ingredienti:
Pasta Gianduja (Zucchero, Nocciola Piemonte Tonda Gentile delle Langhe IGP, Latte Intero in Polvere, Burro di Cacao, Cacao Ghana, Cacao Venezuela , Cacao Ecuador, Estratto Naturale di Vaniglia Bourbon.), Pasta di Nocciole Piemonte IGP, Cioccolato al Latte (Zucchero, Latte intero in polvere, Cacao Venezuela e Java, Burro di Cacao, Estratto Naturale di Vaniglia Bourbon. Emulsionante: lecitina di soia -OGM free),Olio Extravergine di Oliva Ligure, Cioccolato fondente 60% (Cacao Ghana, Cacao Ecuador, Zucchero, Burro di Cacao , Estratto Naturale di Vaniglia Bourbon.Emulsionante: Lecitina di soja -OGM free), Sale marino Integrale.
http://www.guidogobino.it/i_index.htm
aspetto ringraziamenti da chi vorrà andare…



È tutto (ma non è poco).

17 novembre 2008

capita; credetemi... capita

GRAPPA DI MULLER THURGAU

Cose che capitano.
(cose che – a me – capitano)
Capita che tu stia sistemando la mensola del bagno; capita che spostando una busta ti cada la boccetta della medicina che ti fa fare bei sonni sereni; capita che si frantumi, che si disintegri oltre ogni ragionevole previsione logico fisica; capita che tu rimanga basito e intimorito dall’insonnia; capita che resti senza medicine; capita che imprechi pulendo un bagno oleoso e faticoso; capita che tu sia stanco davvero e che il pavimento resti appiccicoso oleoso; capita che imprechi e speri un improbabile asciugarsi salvifico; capita che tu sia stanco per davvero perché lavorare stanca; capita che imprechi tra te e te; capita che ripieghi su una grappa di Muller thurgau dell’Atissimo Adige. Capita: vi assicuro che capita.


Grappa muller thurgau Roner: creata dalla distillazione di vinacce selezionate questa grappa è molto tipica, fruttata e ricca nelle fragranze.
Grappa di Muller thurgau Rifugio crucolo – parampopoli

In comune hanno quarantadue gradi e l’ umlaut, i due puntini tedeschi, sopra la u di muller.
E che sono buone e fanno consolazione.

12 novembre 2008

primitivo di manduria

(timbro postale: Roma – 03.07.97)

Caro Luca,
mi chiedo, è sera ma sono ancora in ufficio, se questa mia mal disposizione, questa mia difficoltà a comunicare con te derivi dal non avere molto da dirti, dal non volerti dire molto o più banalmente dal tempo che non c’è (se mai c’è stato) o ancora dal mio stato del momento(?).
Un ufficio deserto alle sette e mezzo di sera, poche luci accese, silenzio rotto dal brusio del condizionatore e del traffico del rincaso dabbasso, è un posto dove si può riordinare la mente e, come ora, scrivere.

Ci vuole il tempo che ci vuole per fare, il tempo che ci vuole per scrivere; anche solo per ragionare.
Perciò tempo mi sto prendendo dall’ultima tua, forse a tentare di dare un filo ai pensieri che vorrei parteciparti, forse per provare a dare una sub specie di logica o di ritmo compatibile alle mie giornate.
Ma poi se ne trova?
Stride lo scenario che descrivi dei tuoi monti e della cadenza del tuo vivere e il tuo argomentare con qualsiasi cosa io viva qui nella città eterna.
Eterna mutazione e in eterno caos.
Quanto (de)scrivi mi porta piacere doppio, per il saperti soddisfatto e per l’avere qualche elemento che corrobori il mio immaginare luoghi di pace dove il tempo (di nuovo!) abbia una scansione ancora umana.
Meglio: naturale.
Una pur piccola parte di me te li invidia e stasera, a marcare distanze e differenze, stapperò e carafferò un “primitivo di manduria”, quattordici gradi (mi pare) di rosso tarantino quasi da meditazione (non così lontano in realtà da certi vini friulani). Anche se la stagione è un po’ troppo calda per l’uso, lo accompagnerò con un arrosto di maiale fermo da ieri sera in forno con tutte le sue erbette (aggiunte a fine cottura) ad insaporirne la salsa. Confido che Villa Pamphili faccia salire al mio giardinetto qualche soffio di ponentino romano.
La realtà di quanto mi accade, intanto, mi fa invocare un rimbambimento da iperattività, da rumore di fondo e da metropoli che mi eviti di pensare, e perciò soffrire, troppo.

Vorrei girare per il traffico della vita con la stessa indifferenza dei conducenti di autobus.


(da “Un senso alle cose” – Boopen Editore – www.boopen.it)

Primitivo di Manduria:
uva rossa pugliese che sta conoscendo un suo rinascimento, non più adoperata come taglio ma vinificata in purezza. Dà vita a vini dal grande corpo e frutto, ma dotati allo stesso tempo di eleganza e capacità di evoluzione nel tempo. Da provare sulla fibra tenace di una carne di agnello cucinata alla brace. Bottiglie da non perdere: Primitivo di manduria Dunico 1999 Accademia dei Racemi e Primitivo di Manduria 1999 Felline.