marco valenti scrive

marco valenti scrive

23 febbraio 2014

comunicazione e forma




"E’ cambiato, negli anni, il modo di esprimersi, Marcello. Giustamente, la forma ingessata e ipocrita dei nostri nonni e dei nostri padri è stata soppiantata da una più naturale spontaneità. Purtroppo, però, come in tante situazioni della vita, si è finito per buttare via anche gli aspetti positivi che la Forma aveva, quelli che esaltavano l’intelligenza, l’arguzia e la sensibilità degli interlocutori.
Oggi è difficile esprimere riprovazione, gradimento, collera, stima, odio o affetto, perché siamo costretti dalla pigrizia passiva di chi ci ascolta a rappresentare i nostri sentimenti; a manifestarli mimicamente, oppure a sottolinearli verbalmente con l’uso di iperboli.  Altrimenti, si mischiano nel piattume cui siamo abituati. Oltretutto, è venuta meno la misura: se non strilli più forte degli altri, l’intensità delle tue espressioni non viene ascoltata, percepita, men che meno valutata.

La Forma ha il pregio d’essere evocativa, per coloro che la apprezzano e ne intendono il valore. Ha, insite, la delicatezza del riserbo e l’energia dell’intuizione.".

da 
Un senso alle cose 
di 
Paolo Scatarzi e Marco Valenti 



Rileggendo questa frase, scritta in un libro uscito nel 2007 (un romanzo epistolare oggi fuori catalogo) ho pensato al livello e ai toni della comunicazione in televisione, sui giornali, nei social forum, tra i politici, tra le persone. Ho riflettuto su dove siamo arrivati, sui toni degli scontri, delle contrapposizioni, sull'uso di slogan beceri, sulla volgarità debordante.
Ho ritenuto opportuno riportare questo piccolo brano per farlo leggere a chi non ha letto il libro o rileggere a chi non ricorda questo passaggio. 
Nel libro è soltanto un frammento di una lettera. Io credo sia un buon libro e sono felice di averlo scritto ma, evidentemente, sono di parte.
Nel mio intendimento posto questo concetto, come è stato espresso nel libro, perché è qualcosa sulla quale servirebbe riflettere un po'.
Un bel po'.


1 commento:

  1. io detesto gli urlatori e chi lo fa pensando di dare più incisività al proprio discorso, io smetto immediatamente di ascoltare, figurati! Mi piace chi esprime il proprio pensiero con pacatezza e con termini appropriati, sarà l'influenza della scuola che abbiamo frequentato????

    RispondiElimina

Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.