POLPETTE DI MELANZANE a SAN VITO LO CAPO
Scrivo questa ricetta dopo
aver passato dei giorni in Sicilia e aver avuto l’occasione di assistere a un
trionfo di polpette di melanzana con incluse ampie discettazioni sulle
differenze tra vari tipi di preparazione.
Gustando ogni variazione. Tanto sono
stato bene che,
forse per pudicizia, prima di decidermi a questo post sono passati più di due mesi: meno male che le foto digitali non ingialliscono.
forse per pudicizia, prima di decidermi a questo post sono passati più di due mesi: meno male che le foto digitali non ingialliscono.
La prima cosa da fare è
lessare le melanzane oppure cuocerle al forno.
Già qui ci si divide.
Se le lessi lo devi fare il
giorno prima perché possano scolare per un bel po’, altrimenti la polpetta
risulterà acquosa; se le cuoci al forno devi farle a fette (anche grosse) e
resteranno più asciutte ma in ogni caso le devi scolare.
Nel caso della melanzana
bollita il rischio è che perdano un po’ di sapore; in quello della melanzana al
forno che prendano un po’ di abbrustolito e che questo retrogusto permanga
anche a preparazione ultimata.
Una volta cotte e scolate si
mettono comunque in una terrina e si sfrangono con le mani.
Tritate abbondantissimo
prezzemolo, menta e basilico.
Non abbiate timore di esagerare e dosate le erbe
secondo il vostro gusto e le potenzialità delle erbe che vi siete procurati.
Impastate le melanzane con le
erbe, le uova (un uovo ogni tre melanzane), la mollica di pane, uva passa e
pinoli.
In Sicilia ho capito che dove
ci sono i pinoli c’è anche l’uva passa (nelle diverse meravigliose specie che
si possono trovare). Se fai una ricetta siciliana cono solo i pinoli, per dire,
o ti sei scordato l’uva passa o non è una ricetta siciliana.
Fatto l’impasto se ne ricavano
polpette che vengono passate nel pangrattato e fritte in abbondante olio.
Consigliato un buon olio di
arachidi e un chiaro buon governo della frittura in termini di giusta
temperatura e olio non troppo sfruttato.
Altro modo è passare le
polpette in farina, uovo e pangrattato: in questo caso la panatura viene
ovviamente più spessa.
Mangiando e chiacchierando e
bevendo guardando il mare si può parlare tantissimo se siano meglio lesse o al
forno e se siano meglio panate o passate solo nel pangrattato.
Da abbinare un bianco secco di
buona gradazione. Volendo rimanere in terra siciliana un Grecanico o un Grillo.
(Tempo addietro, per chi fosse interessato avevo già parlato di polpette, ma di bollito; ad ogni modo un po' di ricette sul blog le trovate.).
La bontà degli ingredienti e l’affetto
di chi prepara e mangia sono le differenze più importanti.
Le foto possono aiutarvi più
delle parole se volete cimentarvi ma di non scordare il volersi bene non c’è
che raccomandarvelo.
E io mi raccomando.
Buone polpette a tutti.
Bellissime, devo proprio provarle!
RispondiEliminaLaura
Bene! (Poi raccontaci l'esito)
EliminaGnam, una per ogni boccone!
RispondiEliminaAssolutamente sì, Silvia!
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