L'Europa in qualche pillola, per chi vuol sapere qualcosa.
Ritengo
possa essere d’utilità fare un po’ di chiarezza su alcune cose che riguardano
l’Europa, l’ordinamento che ci siamo dati nell’Unione europea, quali politiche
vengono adottale e come vengono finanziate.
In
modo sempre più insistente e pervasivo sento e leggo opinioni e inesattezze che
riguardano l’Unione europea e il nostro rapporto con l’Europa medesima, la
politica di coesione europea, l’utilizzo delle risorse europee, la moneta
unica. Oggidì ciascuno può liberamente manifestare e diffondere il proprio
parere ma difficilmente c’è un contradditorio responsabile e sempre più
raramente ci si informa in maniera adeguata; risultano fortemente indeboliti
presìdi di correttezza e di verità sugli oggetti delle opinioni espresse e
mancano sedi adeguate di divulgazione della storia e della cronaca dei fatti.
Un mondo così straordinariamente libero che un negazionista dell’Olocausto
avrebbe le stesse possibilità di essere creduto di quelle di un reduce dai
campi di sterminio.
Per
riserbo, convenienza istituzionale e deontologia, etica, non parlo mai del mio
lavoro ma, in questo caso, è opportuno dirvi che da quindici anni sono un
funzionario statale che si occupa di fondi strutturali comunitari, di politica
di coesione europea, di Europa.
Ho
avuto l’occasione e il privilegio di tenere seminari su questi temi in diverse
occasioni, sia in Italia che all’estero. In particolare nei cosiddetti Paesi
dell’est prima del loro ingresso nell’Unione Europea per contribuire a far loro
capire il funzionamento dei fondi europei.
Contrariamente a quello che
potrebbero pensare diverse persone di uno statale, essere accurato conoscitore
del mio lavoro è una condizione indispensabile perché possa svolgerlo con la
necessaria credibilità ed autorevolezza nei confronti dei miei colleghi e di
tutte le persone che, in ruoli tecnici e istituzionali, si interfacciano con
me.
Mi imbarazza definirmi esperto ma dopo quindici anni posso dire di capirne
un po’.
Per
tutto questo, in assenza di voci ben più autorevoli della mia, sento lanecessità di precisare alcune cose, di richiamare qualche concetto, di invitare
chi mi legge a semplici ma opportuni piccoli approfondimenti di base prima di
sposare fideisticamente le opinioni che stanno invadendo il Paese e infiammare
un dibattito già troppo incandescente.
Cercherò
di essere esatto, lascerò dei link con dei dati, sarò un po’ banale e di questo
mi scuso in anticipo.
Per quanto possibile, infine, mi sforzerò di non dare
opinioni personali malgrado ne abbia e malgrado siano abbastanza precise e
circostanziate.
Per
quanto espresso mi sono permesso di titolare queste mie note “Europe for dummies”:
nessun intento offensivo né riduttivo.
Diverse frasi sono riprese dal sito
istituzionale della Commissione europea.
Decisioni nell’UE
Spesso
si sente dire “Lo vuole l’Europa” o “Lo ha deciso l’Europa”, come se fosse
qualcuno estraneo a noi italiani. Chiariamo le cose: non guasta. La procedura decisionale ordinaria dell'UE
è la "codecisione". Il Parlamento europeo, eletto direttamente,
approva cioè la legislazione dell'UE congiuntamente al Consiglio (formato dai
governi dei 28 Stati membri). I parlamenti nazionali possono esprimere
formalmente le loro riserve se ritengono che sarebbe meglio affrontare una
questione a livello nazionale piuttosto che europeo. Il Parlamento europeo e il Consiglio esaminano le proposte
della Commissione e propongono emendamenti. Se il Consiglio e il Parlamento non
riescono a trovare un accordo sugli emendamenti, si passa a una seconda
lettura.
Durante la seconda lettura, il Parlamento e il Consiglio possono
riproporre degli emendamenti. Il Parlamento ha il potere di bloccare la
normativa proposta se non trova un accordo con il Consiglio.
Il Parlamento europeo è formato dai rappresentati votati dai
cittadini dell’Unione Europea e al proprio interno è diviso in Gruppi
parlamentari omogenei formati da parlamentari di Paesi diversi.
Approfondire è semplice.
Sapere quali siano le maggioranze anche.
Si può partire anche dalla buona wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_europee
Ciascun cittadino elettore valuta se esercitare il proprio diritto
di voto e chi votare.
Il Consiglio europeo è un consesso di tutti i Governi dei Paesi
dell’UE.
Chi ha rappresentato nel tempo il nostro Paese è cambiato in ragione
del succedersi dei Governi.
Anche in questo caso è ovvio che l’Europa non è una
entità aliena bensì rappresenta quanto è stato prodotto dalle scelte di ogni
singolo Stato.
Di seguito un link per chi volesse approfondire i processi
decisionali in Europa.
E’
chiaro che una volta che in Europa è stata assunta una decisione gli Stati
membri dovono seguirla.
Spesso
si parla in modo equivoco di alcune norme di carattere finanziario e di vincoli
ai bilanci italiani a seguito di normative europee. Magari proverò a chiarire una volta o l'altra.
Bilancio dell’UE
Il bilancio dell’UE è frutto di un processo negoziale al termine
del quale viene stabilita la percentuale di risorse che ciascun Paese si
impegna a devolvere per il funzionamento dell’Europa e per le azioni che la
stessa Unione finanzierà lungo periodi pluriennali di programmazione.
Il bilancio annuale dell'UE ammonta a 150,9
miliardi di euro nel
2013: una somma ingente in termini assoluti, ma pari solo all'1% della ricchezza annuale generata dai Paesi
UE.
La maggior parte di queste risorse è spesa per migliorare le
condizioni di vita dei cittadini e delle comunità locali dell'UE, ed è diretta
in particolare verso le regioni e le categorie sociali meno ricche, o destinata a
creare posti di
lavoro e a stimolare la crescita in tutta l'Unione.
Il piano finanziario pluriennale
stabilisce i fondi per le politiche dell'UE per sette anni. Un testo che
definisce il bilancio a medio termine per le politiche estere, di coesione,
della ricerca.
I deputati hanno approvato martedì 19
novembre 2013 in sessione plenaria il bilancio UE per il periodo 2014-2020.
Unitamente alle risorse sono stati approvati gli impieghi che tali risorse
avranno e gli strumenti regolamentari in ottemperanza ai quali il denaro verrà
impiegato.
Chiaramente anche le finalità dell’impiego
delle risorse europee, i regolamenti, la ripartizione delle risorse nei
territori sono stati lungamente negoziati prima della loro approvazione.
Il bilancio dell'UE finanzia numerose attività
in settori che vanno dallo sviluppo rurale e la protezione dell'ambiente alla
difesa delle frontiere esterne e la promozione dei diritti umani.
Se, come
detto, Commissione, Consiglio e Parlamento decidono insieme l'entità del
bilancio e la ripartizione delle risorse i responsabili dell'effettiva
esecuzione della spesa sono tuttavia la Commissione (24%) e i paesi dell'UE (76%).
Il bilancio dell'UE si articola sostanzialmente
in sei categorie di spesa.
Attualmente, la più ingente è quella destinata a
stimolare la crescita e l'occupazione e a ridurre le disparità economiche tra
le regioni. Una quota significativa è attribuita inoltre all'agricoltura, allo
sviluppo rurale, alla pesca e alla tutela dell'ambiente.
Altri settori di spesa
includono la lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e
all'immigrazione clandestina.
In alcun caso le risorse del bilancio europeo
possono sostituirsi alle risorse ordinarie dei singoli Stati membri. Non
possono, per esempio, pagare il servizio sanitario, o l’istruzione, o le pensioni.
Sono risorse aggiuntive mirate a politiche comunemente stabilite per ridurre le
disparità territoriali e stimolare la crescita della competitività della Unione
europea nel mondo.
Politica di Coesione
La politica di coesione economica e sociale dell’UE è finalizzata
a promuovere uno sviluppo equilibrato, armonioso e sostenibile della Comunità,
riducendo le disuguaglianze tra le diverse regioni europee. Essa è espressione
della solidarietà tra gli Stati membri intesa a rendere le regioni dell’UE luoghi
più attraenti, innovativi e competitivi dove vivere e lavorare.
La necessità di garantire uno sviluppo armonioso del territorio
comunitario figurava già nel preambolo del Trattato di Roma del 1957, ma è solo
nel 1986, con l’Atto Unico europeo, che la coesione economica e sociale diviene
espressamente un obiettivo prioritario della Comunità, per essere infine
riconosciuta come politica dal Trattato di Maastricht del 1992, negli articoli
da 158 a 162 del Trattato CE.
Per la realizzazione degli obiettivi della politica di coesione,
l’Unione europea ha istituito appositi strumenti finanziari, i cd. Fondi
strutturali.
Il trattato di Lisbona e la nuova strategia ad
alto livello dell'UE (Europe 2020) introducono una terza dimensione: la
coesione territoriale.
La politica di coesione può migliorare la
coesione territoriale:
- favorendo lo sviluppo integrato dei territori, in quanto
spazi in cui si svolge la vita dei cittadini
- promuovendo politiche basate sul territorio mediante un
coordinamento intersettoriale delle politiche e un sistema di governo a
più livelli, da quello locale a quello europeo
- incoraggiando la cooperazione tra territori per
rafforzare l'integrazione europea
- migliorando la conoscenza dei territori, al fine di
guidarne lo sviluppo.
Se
vuoi approfondire:
Fondi Strutturali Comunitari
Sono
gli strumenti mediante i quali l’Europa eroga le risorse per finanziare la
politica di coesione nei diversi Paesi.
Non finanziano direttamente progetti ma
programmi operativi.
All’interno
dei programmi operativi ci sono linee di azione e progetti concreti.
In Italia, nell’attuale periodo di programmazione
2014 -2020, abbiamo Programmi Operativi Nazionali e Regionali e partecipiamo a
Programmi di Cooperazione transfrontalieri.
So di essere stato un po’ noioso, certamente
largamente incompleto ma, tuttavia, esatto.
Alle elezioni europee voto. Regolarmente e
responsabilmente.
sei stato preziosissimo ;)
RispondiEliminaGrazie Mario: l'intento del ragionamento era proprio quello di dire qualcosa che fosse utile, cercando di separare i fatti dalle mie opinioni (per quanto possibile).
Elimina