Umiltà.
‹u·mil·tà› s.f.
1. Virtù per la quale l’uomo riconosce i propri limiti,
disdegnando ogni forma di orgoglio, di superbia, di supremazia sugli altri:
Esempio: avere, dimostrare, fingere u. Sentimento o
atteggiamento di riverente sottomissione:
Esempio: si presentò con molta u.
2. lett. Bassa
estrazione sociale:
Esempio: u. di origini, di natali.
Dato che in giro, a qualsiasi livello, ne vedo pochissima ho
pensato di raccogliere qualche frase scegliendola alla lettera U nel mio
personalissimo dizionario di aforismi qui nel blog.
L'umiltà è quella virtù che, quando la si ha, si crede di
non averla. (Mario Soldati)
Superato il primo choc, l'umiltà è una virtù allegra. (Clive
Staples Lewis)
L'orgoglio dell'umiltà è la quintessenza della superbia. (Giambattista
Giovio, Pensieri vari, 1780)
L'umiltà ci rende forti, e poi sapienti; l'orgoglio, deboli
e stolti. (Niccolò Tommaseo, Aforismi della scienza prima, 1837)
Essere umili verso i superiori è un dovere, verso gli eguali
è cortesia, verso gli inferiori è nobiltà, verso tutti è la salvezza. (Bruce
Lee, Pensieri che colpiscono)
L'umiltà è la virtù più difficile da conquistare; niente di
più duro a morire del desiderio di pensar bene di sé stessi. (Thomas Stearns
Eliot, Shakespeare e lo stoicismo di Seneca)
La vittoria della vanità non è la modestia, tanto meno
l'umiltà, è piuttosto il suo eccesso. (Josè Saramago)
L'unica saggezza che possiamo sperare di acquistare è quella
dell'umiltà. (Thomas Stearns Eliot)
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un mondo di supponenti
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