marco valenti scrive

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28 agosto 2017

Reginella ha compiuto cent'anni





In questo blog, a volte, ho ricordato la data di nascita 
di un personaggio famoso a cento anni dalla nascita. 
In questo caso una eccezione: 
a compiere gli anni è
 questa canzone napoletana del 1917.

Bellissima.


Te si fatta 'na vesta scullata,
 nu cappiello cu 'e nastre e cu 'e rrose,
 stive miezo a tre o quatto sciantose,

21 marzo 2014

è primavera





È primavera
svegliatevi bambine,

alle cascine messere Aprile fa il rubacuor.
E a tarda sera,

madonne fiorentine,
quante forcine si troveranno sui prati in fior.

Fiorin di noce,
c'è poca luce ma tanta pace,
fiorin di noce, c'è poca luce.


Fiorin di brace,
Madonna Bice non nega baci,
baciar le piace, che male c'è?

È primavera
svegliatevi bambine
alle cascine, messere Aprile fa il rubacuor.

Fiorin dipinto,
s'amava tanto nel quattrocento,
fiorin dipinto, s'amava tanto.

Fiorin d'argento,
Madonna Amante le labbra tinte
persin dal vento si fa baciar!

È primavera
che festa di colori!
Madonne e fiori trionfo eterno di gioventù.
D'amor!


 (il ciliegio sta fiorendo, nascono i nuovi gigli, sbocciano tulipani e comincia la stagione del giardino).

21 settembre 2013

21 settembre

Entriamo
nell'autunno
con lo spirito giusto.



 
 
Do you remember
the 21st night of September?
Love was changing the minds of pretenders
While chasing the clouds away

Our hearts were ringing
In the key that our souls were singing.
As we danced in the night,
Remember how the stars stole the night away.



10 maggio 2012

ma che freddo fa


Ma che freddo fa, una canzone del 1969 cantata a Sanremo da Nada e dal gruppo The Rokes. All’epoca le canzoni del festival venivano cantate da una coppia di artisti. Ero bambino e la canzone, fatalmente, mi è entrata in testa per riaffiorare di tanto in tanto.
La Piccola orchestra Avion Travel, nel disco “Storie d’amore”, ne ha reso una bella versione, con quell’andare malinconico e quella bella orchestrazione che apprezzo molto. In quel disco gli Avion Travel hanno fatto un percorso di ricerca e di valorizzazione (a modo loro, ovviamente) delle radici delle nostre melodie moderne. Credo che esista un parco di canzoni tra il ’58 e il ’70 che potrebbe ancora essere più che valido se reinterpretato con la giusta passione e sapienza. Oddio: in particolare su questa canzone sono poi uscite altre interpretazioni che personalmente trovo molto meno condivisibili: comunque ripesco nel web una asciutta biografia degli Avion Travel,
e poi, siccome è da un po’ di giorni che proprio questa canzone mi frulla in testa, la condivido.
Sperando di condividerne il piacere dell’ascolto.



D'inverno il sole stanco a letto presto se ne va
non ce la fa più
non ce la fa più
la notte adesso scende con le sue mani fredde su di me
ma che freddo fa
ma che freddo fa
basterebbe una carezza per un cuore di ragazza
forse allora sì - che t'amerei.
Mi sento una farfalla che sui fiori non vola più
che non vola più
che non vola più
mi son bruciata al fuoco del tuo grande amore 
che s'è spento già
ma che freddo fa
ma che freddo fa
tu ragazzo m'hai delusa hai rubato dal mio viso 
quel sorriso che non tornerà.
Cos'è la vita
senza l'amore
è solo un albero
che foglie non ha più
e s'alza il vento
un vento freddo
come le foglie
le speranze butta giù
ma questa vita cos'è
se manchi tu.

10 aprile 2012

naviganti

Siamo stati naviganti con l'acqua alla gola e in tutto questo bell'andare quello che ci consola è che siamo stati lontani e siamo stati anche bene e siamo stati vicini e siamo stati insieme.








Siamo stati contadini noi due senza conoscere la terra e piccoli soldati senza amare la guerra, ci hanno mandati lontano senza spiegarci bene e siamo stati male, ma siamo ancora insieme.

Grandi corridori di corse in salita che alzavano la testa dal manubrio per vedere se fosse finita, allenati alla corsa allenati alla gara e preparati a cadere e a tutto quello che s'impara,



innamorati della sera innamorati della luna conoscitori della notte senza averne paura, innamorati di quel fiore che non vuole mai dire: ecco, è tutto finito e bisogna partire.

Ma ora è il momento di mettersi a dormire lasciando scivolare il libro che ci ha aiutati a capire che basta un filo di vento per venirci a guidare perché siamo naviganti senza navigare mai.




Grazie ad Ivano Fossati per le parole che ha detto,


che sottoscrivo, che invidio e condivido.


Anelo avere la sua esattezza.


11 aprile 2011

quell'aprile si incendiò




Quell’aprile di cinquanta anni fa un ragazzo di ventisette anni diventò il primo uomo ad andare nello spazio, iniziando un’epopea affascinante per una generazione di ragazzini e non solo.
Bello ricordarselo oggi. Ritira su un sacco di ricordi e tutti sono belli, per me, e trepidazione per quella fantascienza che diventava realtà. Chi se ne frega, oggi, che fosse russo e figlio della guerra fredda tra Russi e Americani: Yuri Gagarin è stato il futuro, l’inizio dell’universo conquistato, la speranza nel progresso.

http://it.wikipedia.org/wiki/Jurij_Gagarin

La canzone è bellissima e con un testo davvero poetico.






quell'aprile si incendiò
al cielo mi donai
gagarin figlio dell'umanità
e la terra restò giù
più piccola che mai
io la guardai non me lo perdonò
e l'azzurro si squarciò
le stelle trovai lentiggini di Dio
col mio viso sull'oblò
io forse sognai
e ancora adesso io volo
e lasciavo casa mia
la vodka ed i lillà
e il lago che bagnò il bambino Yuri
con il piede lo scansai
bugie volgarità
calunnie guerre maschere antigas
come un falco mi innalzai
e sul Polo Nord sposai l'eternità
anche l'ombra mi rubò
e solo restai
e ancora adesso io volo
e ancora adesso io volo
volo
volo
nell'infinito io volo
sotto un timbro nero ormai
io vi sorrido ma il mio sorriso se n'è andato via
io vestito da robot
per primo volai
e ancora adesso io volo
e ancora adesso io volo
volo
volo
e ancora adesso io
e ancora adesso io volo
volo
volo
nell'infinito io volo


20 gennaio 2010

Atlantide


Sono cresciuto con la sua musica e gli sono grato. Anche oggi che lo ascolto un po’ meno. La bellezza di canzoni quasi sempre dal significato oscuro, da gustare e ragionarci sopra, da lasciarti portare, da lieve abbandono, da suonare e cantare.
Tra tutte ho scelto una delle più difficili da scardinare: Atlantide.
Però mi porta, s
empre.


http://www.youtube.com/watch?v=Xl3tF2Yi0TQ&feature=related


Lui adesso vive ad Atlantide
con un cappello pieno di ricordi
ha la faccia di uno che ha capito
e anche un principio di tristezza in fondo all'anima
nasconde sotto il letto barattoli di birra disperata
e a volte ritiene di essere un eroe

Lui adesso vive in California
da 7 anni sotto una veranda ad aspettare le nuvole
è diventato un grosso suonatore di chitarre
e stravede per una donna chiamata Lisa
quando le dice tu sei quella con cui vivere
gli si forma una ruga sulla guancia sinistra

Lui adesso vive nel terzo raggio
dove ha imparato a non fare più domande del tipo
conoscete per caso una ragazza di Roma
la cui faccia ricorda il crollo di una diga?
io la incontrai un giorno ed imparai il suo nome
ma mi portò lontano il vizio dell'amore

E così pensava l'uomo di passaggio
mentre volava alto sul cielo di Napoli
rubatele pure i soldi rubatele anche i ricordi
ma lasciatele sempre la sua dolce curiosità
ditele che l'ho perduta quando l'ho capita
ditele che la perdono per averla tradita.