Nel tempo dell'inganno universale,
dire la verità è un atto rivoluzionario.
Tutti, o quasi, i comunisti da salotto che prima
della guerra si agitavano furiosamente contro le atrocità naziste, non appena
la guerra ha cominciato a diventare una seccatura hanno dimenticato le atrocità
naziste e hanno palesemente perso ogni simpatia per gli ebrei.
All'età di cinquant'anni ogni uomo ha la faccia che
si merita.
Fra tutti i tipi dell'essere umano, soltanto
l'artista si assume la responsabilità di dire che non può lavorare.
La vita sulla terra è dura perché il pianeta è
povero di tutto ciò che è necessario all'esistenza.
Tutti gli uomini sono uguali,
ma alcuni sono più
uguali degli altri.
Se la libertà di stampa significa qualcosa,
significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire.
Sapere dove andare e sapere come andarci sono due
processi mentali diversi, che molto raramente si combinano nella stessa
persona.
La vendetta è un atto che si desidera compiere quando si è impotenti e perché si è impotenti: non appena il senso di impotenza viene meno, svanisce anche il desiderio di vendetta.
Per vedere cosa c'è sotto il proprio naso
occorre un
grande sforzo.
I libri migliori sono proprio quelli che dicono quel
che già sappiamo.
Il segno distintivo dell'uomo è la mano,
lo
strumento col quale fa tutto ciò che è male.
Quando si trova un coniuge ammazzato,
la prima persona inquisita è l'altro coniuge:
questo la dice lunga su quel che la gente
pensa della famiglia.
George Orwell
(25.06.1903 - 21.01.1950)
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