marco valenti scrive

marco valenti scrive

3 aprile 2017

post o non post?



Vorrei.

Fortemente vorrei.


Ci ho perfino provato ma ho suscitato un quasi fastidio.

Poi ho ripercorso il mio caro blog, che va per il decennio, e ho visto che, in fondo, le cose che dovevo dire – che sono come sono – le ho dette.


Già.

Potevo inserirle in una “tag” piuttosto che in un’altra ma le cose erano già lì.

Espresse e poco ascoltate.

Accidenti!

Avere scelto di avere un blog generalista fa pagare pegno: 
se fossi andato soltanto per ricette o vini avrei scelto un pubblico, un target.

Ma avere un blog ed essere pervicacemente contro la comunicazione non è stato di aiuto.

No.

Per nulla.

Comunque mi sono tolto più di un centinaio di
(e non ho davvero terminato!).


Dire le cose come sono fa perdere aderenza sui ”social forum” e – oltre a questo – non riesco a mettere da parte questioni personali squisitamente anagrafiche.

Cominciano a darmi del lei e a cedermi  il posto a sedere sugli autobus: credo significhi qualcosa.



Si invecchia bene.

Imparerò.

Però, qui sul blog, odio ripercorrere i post e dover dire 

“Cribbio! Lo ho già detto lì e là”

Così, a volte, ho riproposto. 

Mi sono riproposto (come i peperoni) allontanando invece che comprendendo.

Mi sono già definito desueto come un controbuffet.

Trovo straordinario impiegare tutto il tempo che ci vuole a trovare un modo che sia convincente e logico per me per poi essere fuori da qualsiasi richiesta di intervento. 

O forse ci sarebbe da chiedersi se tutto questo non sia ironic (don’t you think so?)


Avrei dovuto aspettarmelo se oltre ad essere contro la comunicazione sono 
per la lentezza, 
per lo studio e l’approfondimento dei problemi prima di parlarne, 
per la lotta all’ignoranza e al pressappoco:
 ostinatamente.

Il blog non chiude però la maggior parte delle volte “vorrei ma non posto”.

Ma poi, 
del resto, 
a conti fatti, 
sono tutti molto più intelligenti di me.

Giusto così.

2 commenti:

  1. Il blog non vive al passato, e neanche al presente, ma quasi al futuro. Non aver più nulla da dire significa essere pronti all'eutanasia. E non mi sembra il caso.
    Poi ci sta a non voler postare qualcosa. Ma passa. Il tempo scorre, si "invecchia bene" e si scrive meglio... ;)

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Costretto al test di verifica dal proliferare di spam. Mi spiace. Spero molto in tanti commenti e spero che, a prescindere dal fatto che non vengano moderati da me, siano di buon gusto e vengano firmati. Buona lettura e buon commento a tutti.