“Siamo cambiati, tu e io, nel tempo. Negli anni, nei mesi, nei giorni che ci separano da quando ci siamo conosciuti o, se vuoi, dall’ultima volta che ci siamo visti, o parlati.
Ciascuno ha impiegato,
nei rifiati della propria vita, un po’ di energie a scrutare l’altro e ad analizzare i
cambiamenti nel modo di comportarsi, nell’umore e nel relazionarsi col mondo,
con gli altri, con l’altro.
Nel farlo ognuno considerava sé come l’altro.
A volte invece uno specchio genera lampi di
verità.
Da allora il mondo ha girato, sono successi
fatti, sono intervenute persone e idee che non abbiamo voluto condividere.
Ci siamo
esclusi.
Siamo diventati diffidenti e differenti per arrivare ad una affettuosa
indifferenza.
In quell’affetto capita di guardarci l’un l’altro
di sfuggita, quali estranei in un ascensore, attenti a non incrociare gli
sguardi, indifferenti alle azioni e vigili sugli umori.La voglia di sapere e il riserbo a raccontare rendono un’aria rarefatta, vagamente interrogativa e in apparenza refrattaria, lasciandoci continuare a camminare sempre più distanti.
Ci incontrassimo sapremmo ancora abbracciarci.
Quest'anno i limoni del giardino stanno crescendo più grossi dell'anno scorso ma, per il tempo che ha fatto, saranno certamente più aspri.".
Marco Valenti (2013)
... ma siamo davvero cambiati ? Non so . . :)) un mio abbraccio a te, Marco caro, quello non cambia: lo senti ? ciao da Ankara.
RispondiEliminaCleofe.