RIABITARE L'ITALIA
Le aree interne tra abbandoni e riconquiste
Progetto di: Filippo Barbera, Fabrizio Barca, Giovanni
Carrosio, Domenico Cersosimo, Antonio De Rossi, Carmine Donzelli, Arturo
Lanzani, Laura Mascino, Pier Luigi Sacco
A cura di Antonio De Rossi
Progetti Donzelli
2018, pp. VIII-594, rilegato
ISBN: 9788868438494
«Invertire lo sguardo.
Guardare all’Italia intera muovendo
dai margini, dalle periferie. Considerare le dinamiche demografiche, i processi
di modernizzazione, gli equilibri ambientali, le mobilità sociali e
territoriali, le contraddizioni e le opportunità, per una volta
all’incontrario.
Partendo dalla considerazione che l’Italia del margine non è
una parte residuale; che si tratta anzi del terreno forse decisivo per vincere
le sfide dei prossimi decenni.»
Innanzi tutto che cosa si intende per “aree interne”?
Cerco
di spiegarlo in breve.
Per ogni Comune italiano è stata misurata la distanza
dai principali centri di offerta di servizi essenziali (salute, istruzione,
mobilità collettiva), la perdita demografica negli anni, la perdita di
superficie agricola utilizzata per arrivare ad una classificazione di
perifericità piuttosto scientifica.
Ne è derivato che risultano aree interne,
periferiche, il 53% dei comuni (sono in tutto 4.261), che ospitano il 23% della
popolazione (oltre 13 milioni di abitanti), ed occupano una porzione del
territorio che supera il 60% della superficie nazionale.
Questo saggio è interessantissimo e fortemente attuale, utile
a pensare al nostro Paese – ai suoi pieni e ai suoi vuoti – con occhi un po’
più consapevoli e sguardo più educato.
Non è un manuale ma raccoglie e analizza
storie e dati difficilmente controvertibili fino a consentire ad un lettore
attento di maturare opinioni o anelare traiettorie di sviluppo territoriale
sensate.
Per capirci: non per luoghi comuni o per sentito dire.
Leggere, informarsi e formarsi è l’unica ancora di salvezza
ad un mare mainstream di pronta beva.
Chi legge il mio blog sa che non parlo spesso di libri e che
ne parlo a modo mio, senza pretese elevate: questo saggio mi ha tenuto per
parecchi giorni lontano da un bel giallo italiano che non vedo l’ora di
leggere.
Ma è un testo utile, utilissimo, a pianificatori, paesaggisti
e paesologi, urbanisti e ambientalisti, sociologi e statistici, pensatori e
sognatori.
Perché vi piaccia non serve che abitiate la periferia del
mondo ma che vogliate guardare il mondo che abitate anche (almeno anche) dal
suo bordo oltre che dal centro.
Riporto di seguito utili informazioni dal sito dell’Editore
Donzelli.
A dispetto dell'immagine che la vuole strettamente legata a
una dimensione urbana, l'Italia è disseminata di «territori del margine»: dal
complesso sistema delle valli e delle montagne alpine ai variegati territori
della dorsale appenninica, e via via scendendo per la penisola, fino a
incontrare tutte quelle zone che il meridionalismo classico aveva indicato come
«l'osso» da contrapporre alla «polpa», e a giungere alle aree arroccate delle
due grandi isole mediterranee.
Sono gli spazi in cui l'insediamento umano ha conosciuto
vecchie e nuove contrazioni; dove il patrimonio abitativo è affetto da
crescenti fenomeni di abbandono; dove l'esercizio della cittadinanza si mostra
più difficile; dove più si concentrano le diseguaglianze, i disagi.
Sommandole
tutte, queste aree - «interne», «fragili», «in contrazione», «del margine» -,
ammontano a quasi un quarto della popolazione totale, e a più dei due terzi del
l'intero territorio italiano.
Abbastanza per farne l'oggetto di una grande
«questione nazionale». Se non fosse che hanno prevalso altre rappresentazioni:
il Sud in perenne «ritardo di sviluppo»; il «triangolo industriale» della
modernizzazione fordista; la «terza Italia» dei distretti.
INDICE del libro
Introduzione. Per una nuova rappresentazione del paese Italia
di Antonio De Rossi
Parte prima. Verso nuovi atlanti 1. L’Italia dei
pieni e dei vuoti 2. Le mappe della cittadinanza nelle aree interne 3. Le
Italie in contrazione
Parte seconda. Storia e rappresentazioni 1.
L’Italia dell’«osso». Uno sguardo di lungo periodo 2. L’urbanizzazione diffusa
3. Il secondo Novecento: rappresentazioni dell’Italia dei margini 4. Prove di
strategia urbana e territoriale di fine secolo 5. Il sentimento dei luoghi, tra
nostalgia e futuro
Parte terza. Persone e trasformazioni 1. Il
costruito, tra abbandoni e riusi 2. Accessibilità, mobilità e reti di servizi
3. Gli imprenditori e i luoghi 4. Periferie resilienti 5. Montagna e città:
verso nuovi equilibri? 6. Cooperative di comunità: fare economia nelle aree
interne 7. Gli innovatori sociali e le aree del margine 8. Le migrazioni
interne 9. Immigrazione straniera e neo-popolamento nelle terre alte 10. I
nuovi montanari sognano anche nuove montagne? 11.Indigeni del XXI secolo 12. I
cittadini del margine al voto
Parte quarta. Progetti e politiche 1. La
Strategia nazionale aree interne 2. Scuola, comunità, innovazione sociale 3.
Cittadinanza attiva e partecipazione 4. Enti e risorse territoriali: lo
scenario normativo 5. Boschi e green economy 6. La questione energetica vista
dalle aree interne 7. Progetto e pratiche di rigenerazione 8. L’innovazione
sociale a base culturale
Conclusioni. Immagini, sentimenti e strumenti
eterodossi per una svolta radicale di Fabrizio Barca
Con 36 mappe originali a colori
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