Essere stato in Portogallo, tra tantissime cose belle, mi
ha fatto scoprire accostamenti culinari differenti e in moltissimi casi piacevolmente
sorprendenti.
Più dell’ottimo e decantato baccalà mi son piaciute le sardine e
il polpo.
Tra l’altro le dimensioni del
polpo oceanico rispetto a quello mediterraneo sono enormi senza perciò perdere in sapore e senza perdere la
tenerezza.
Una volta a casa restano suggestioni che danno idee e
voglia di sperimentare.
Si parte stavolta da una insalata
di polpo per poi preparare anche un altro piatto con l’aggiunta di altri
ingredienti.
Insalata di polpo e peperoni
Lessato il polpo lo si
lascia raffreddare nella sua acqua di cottura.
Intanto si prendono un paio
di peperoni verdi, si puliscono e si tagliano a pezzetti.
Si uniscono olive verdi o
nere, purché saporite e denocciolate, e
sedano a piccoli pezzetti.
Tagliato il polpo a pezzi se ne lascia un po’ per la ricetta successiva
mentre il resto si unisce al preparato che vi ho detto: ne esce una insalata
fantastica, da condire con olio extravergine, pepe nero e tre gocce di aceto.
Fantastica.
Punto.
Riso con polpo, peperoni e
foglie di coriandolo
Per il pasto successivo si
prende l’acqua nella quale è stato cotto il polpo e la si adopera per cuocere
del riso bianco, di buona qualità.
Appena scolato si condisce
con gli stessi ingredienti dell’insalata. Si serve tiepido e con una bella
spolverata di foglie di coriandolo fresco. Il riso risulterà appena brunito per
l’acqua del polpo che – comunque – gli darà anche un aroma splendido.
Sul coriandolo bisogna avere
una mente aperta, attenta ai gusti dei commensali, quasi sempre divisi tra chi
lo ama e chi ne è profondamente disgustato: si può sminuzzare in una ciotolina
a parte per lasciarlo mettere ne proprio piatto a chi lo trova piacevole ed
eventualmente, in alternativa per gli altri, fare una ciotola di prezzemolo.
Entrambe le ricette sono
semplicissime: come sempre la bontà degli ingredienti unita alla buona
compagnia a tavola faranno la differenza.
Vino bianco secco, freddo e
di buon corpo.
Noi ci abbiamo bevuto del
Falerio, bianco marchigiano della zona di Ascoli, ottenuto da uve trebbiano,
pecorino e passerina in percentuali variabili: per il Falerio DOC Trebbiano
Toscano in percentuale variabile dal 20% al 50%, Passerina dal 10% al 30%,
Pecorino dal 10% al 30%.
Essendo un
piatto, il secondo, essenzialmente di riso con polpo con in più i sapori del
peperone crudo e delle olive e il profumo del coriandolo ci possono certamente
stare anche altri abbinamenti ma i vitigni citati ci vanno decisamente bene.
Buon
appetito!
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