marco valenti scrive

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31 ottobre 2017

P come Portogallo, Polpo, Peperoni





Essere stato in Portogallo, tra tantissime cose belle, mi ha fatto scoprire accostamenti culinari differenti  e in moltissimi casi piacevolmente sorprendenti.

 Più dell’ottimo e decantato baccalà mi son piaciute le sardine e il polpo. 

Tra l’altro le dimensioni  del polpo oceanico rispetto a quello mediterraneo sono enormi senza  perciò perdere in sapore e senza perdere la tenerezza.

Una volta a casa restano suggestioni che danno idee e voglia di sperimentare.

Si parte stavolta da una insalata di polpo per poi preparare anche un altro piatto con l’aggiunta di altri ingredienti.





Insalata di polpo e peperoni



Lessato il polpo lo si lascia raffreddare nella sua acqua di cottura.
Intanto si prendono un paio di peperoni verdi, si puliscono e si tagliano a pezzetti.
Si uniscono olive verdi o nere, purché  saporite e denocciolate, e sedano a piccoli pezzetti.
Tagliato il polpo a pezzi  se ne lascia un po’ per la ricetta successiva mentre il resto si unisce al preparato che vi ho detto: ne esce una insalata fantastica, da condire con olio extravergine, pepe nero e tre gocce di aceto.

Fantastica. 
Punto.

Riso con polpo, peperoni e foglie di coriandolo



Per il pasto successivo si prende l’acqua nella quale è stato cotto il polpo e la si adopera per cuocere del riso bianco, di buona qualità.
Appena scolato si condisce con gli stessi ingredienti dell’insalata. Si serve tiepido e con una bella spolverata di foglie di coriandolo fresco. Il riso risulterà appena brunito per l’acqua del polpo che – comunque – gli darà anche un aroma splendido.


Sul coriandolo bisogna avere una mente aperta, attenta ai gusti dei commensali, quasi sempre divisi tra chi lo ama e chi ne è profondamente disgustato: si può sminuzzare in una ciotolina a parte per lasciarlo mettere ne proprio piatto a chi lo trova piacevole ed eventualmente, in alternativa per gli altri, fare una ciotola di prezzemolo.


Entrambe le ricette sono semplicissime: come sempre la bontà degli ingredienti unita alla buona compagnia a tavola faranno la differenza.



Vino bianco secco, freddo e di buon corpo.
Noi ci abbiamo bevuto del Falerio, bianco marchigiano della zona di Ascoli, ottenuto da uve trebbiano, pecorino e passerina in percentuali variabili: per il Falerio DOC  Trebbiano Toscano in percentuale variabile dal 20% al 50%, Passerina dal 10% al 30%, Pecorino dal 10% al 30%.
Essendo un piatto, il secondo, essenzialmente di riso con polpo con in più i sapori del peperone crudo e delle olive e il profumo del coriandolo ci possono certamente stare anche altri abbinamenti ma i vitigni citati ci vanno decisamente bene.
Buon appetito! 



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