Siamo pieni di sondaggi,
sulle televisioni e sui giornali, ma molto meno pieni di ragionamento e di buon
senso.
Secondo una (variabile ma
cospicua) maggioranza, a detta di uno degli ultimi sondaggi, i lavoratori
statali sarebbero TROPPO tutelati rispetto agli altri. Si fa strada l’idea che
il contratto collettivo e l’assunzione a tempo indeterminato non siano diritti
acquisiti ma lussi.
Ricordo che la voce
dipendenti pubblici con contratto di lavoro a tempo indeterminato riguarda non
soltanto il comparto dei Ministeri, quello della Presidenza del Consiglio e di
Camera e Senato ma anche Regioni, Comuni,
Enti locali e include il sistema sanitario nazionale, la protezione civile,
esercito e polizia.
Non sono la stessa cosa ma i sondaggi non vanno per il sottile.
Un sacco di privilegiati la cui colpa fondamentale è avere
passato un concorso pubblico ed essere stati assunti.
Ricordo che ministeriali e insegnanti sono tra i
meno pagati in Europa, che i contratti collettivi nazionali sono da rinnovare
da diversi anni e che tagli di bilancio hanno colpito sensibilmente quasi tutti i
comparti menzionati.
Un altro tema, sia ben
chiaro che è un altro tema, è quello di contratti di Alti Dirigenti dello Stato
e di vari Enti: alcuni livelli apicali hanno contratti molto alti.
Ricordo che un contratto si
firma in due: è siglato da chi percepisce lo stipendio ma anche da chi lo
eroga.
I due temi comunque compattano
l’opinione della maggioranza degli italiani.
Un buon risultato?
Se si intendeva canalizzare
l’invidia del popolo italico su categorie mirate (straordinariamente variegate
all’interno di ciascuna e molto diverse tra loro) il risultato è eccellente.
Ci consente di fare falso in
bilancio senza penale,
di evadere ed eludere le tasse,
di pagare le medicine
più che nel resto dell’Europa,
di dare la colpa all’Europa o all’Euro,
di avere
pezzi di Paese controllati dalla malavita,
di avere in generale salari bassi,
di avere
(per chi è almeno dirigente) cumulo di incarichi in capo a una stessa persona,
di avere imprenditori che dichiarano meno dell’ultimo
loro dipendente,
di intestare il Suv alla Società e magari di comprarlo con
qualche contributo,
di fare e veder fatte un sacco e una sporta di altre cosucce ma a cuor
leggero.
Ci illude di non essere come
ci hanno ridotto negli ultimi venti anni:
gli uni contro gli altri,
gelosi del
proprio orticello,
pronti a dare la colpa al vicino e
miopi
sia verso le
grandezze dei numeri in gioco
che verso quel senso civico che, del resto, non
abbiamo mai avuto.
Eccellente.
Siamo passati dall’arte di
arrangiarsi al mestiere di fregare e galleggiare privi di qualsiasi vergogna a
qualunque livello.
Io sono troppo bolognese, tu
sei troppo napoletano egli è troppo torinese e voi siete troppo di Bari
sì noi siamo troppo
orgogliosi, loro sono troppo veneziani e anche dentro la stessa città, siamo
sempre troppo lontani!
E siamo sempre troppo
romani, e si che siamo troppo milanesi e lo vedi anche allo stadio che siamo
sempre troppo tesi siamo tifosi poco sportivi perché siamo troppo fiorentini e
la polizia controlla che non stiamo troppo vicini!
E allora son troppo
bolognese, tu sei troppo cagliaritano sventoliamo troppe bandiere, col bastone
nella mano e diventiamo troppo violenti, e se non ci spacchiamo i denti comunque ci promettiamo in coro che ci romperemo il culo!
E io sono troppo emiliano,
tu sei troppo siciliano egli è troppo calabrese, e voi troppo molisani
e noi siamo troppo chiusi,
loro son troppo altoatesini e anche se è caduto il muro, abbiamo sempre troppi
confini!
...e poi eravamo troppo
fascisti e anche troppo menefreghisti allora giù botte coi manganelli comunque
non eravamo troppo fratelli
poi diventammo troppo
comunisti, e anche troppo democristiani e sì che il tempo passa ma siamo ancora
troppo italiani!
...Sì che eravamo troppo
fascisti oppure troppo menefreghisti e allora giù botte coi manganelli non
eravamo troppo fratelli
poi diventammo troppo
comunisti e anche troppo democristiani
e sì che il tempo passa
siamo ancora troppo
italiani!
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