marco valenti scrive

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13 settembre 2013

Il bel canto e il condominio (Lesson nr.4)







Credo sia un'altra lezione.
Forse.
Nel blog ce ne sono già tre. Se fai click qui leggi l'ultima.

Non ne avrei avuto bisogno ma le cose... 

Vorrei fosse ben chiaro che, in linea di principio, non ho nulla contro la musica e il canto, nulla contro la televisione e niente mi rende avverso al progresso e al mutamento dei tempi, degli usi e dei costumi.
Le cose, però, capitano...

In più, a premessa ulteriore, non stento a credere che a diverse persone sia capitato di ascoltare qualcuno che si eserciti con uno strumento musicale, che abbiamo pazientato  ai primi timidi rudimenti incerti, che abbiano in qualche caso ritenuto che il violino o – che so – la tromba non fossero lo strumento perfetto per quel tal vicino e che magari il triangolo sarebbe stato meno ostico.
Intanto le cose capitano...




Più in là con il passare del tempo ci si può sempre abituare, magari finire per apprezzare certi miglioramenti e finire con l’intavolare qualche timida amichevole conversazione da quartierino o da ascensore con il musico. Cose del tipo “Ho notato che ha raggiunto una maggiore fluidità di tocco con il piano” oppure “Percepisco che la sua passione per la chitarra classica la impegna molto”.

I tempi sono cambiati. È arrivata l’epoca del karaoke e quella degli show televisivi che cercano talenti anche nella musica e nel canto. Non sempre la sorte ci da un vicino virtuoso del pianoforte.

Da qualche mese una voce femminile si può ascoltare distintamente dal giardino della casa che abito.
(Perché le cose capitano).

Altro condominio rispetto al mio ma fronteggiante il giardino.

Credo di aver individuato le finestre della casa che abita.

Credo ragionevolmente che metta le cuffie e inizi a provare a cantare. 

Vi assicuro che prova e vi assicuro che non riesce. 

Le difettano grazia e intonazione. 

Purtroppo non il volume e neppure la pervicacia e l’insistenza. 

Il numero di ore che dedica a questa sua mal riposta passione è tale che, soprattutto di sera, a controcanto si levano voci altrettanto stonate che – in prosa – le suggeriscono poco bonariamente 
di smetterla, 
di vergognarsi, 
di tacere 
e la appellano con aggettivi 
non ripetibili.

Dal canto mio (ironia nel termine?
non so come regolarmi e una ottima educazione 
finora 
mi ha lasciato silenzioso ascoltatore.

 Spero stia preparando la sua partecipazione a qualche trasmissione televisiva 
dove non credo sarà possibile vederla 
e auspico la sua audizione sia prossima.
Se così non fosse, 
o se fosse solo la scelta determinata su come passare il suo tempo 
mi dovrei preoccupare anche di più.

Tra lei e i comuni vicini, 
meno pazienti ed educati di me, 
faccio il tifo per i secondi.

Musica, maestro
e un altro giro con il carrello dei liquori! 

Fatemi gli auguri: la cosa è seria.


p.s.: nella foto Ella Fitzgerald (niente a che vedere, purtroppo)

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