Autunno.
Bologna, 17
novembre 2012
Libreria
Trame, ore 12.
Che cosa?
Guarda il
video.
Un'oca che guazza nel fango
un cane che abbaia a comando
la pioggia che cade e non cade
le nebbie striscianti che svelano e velano strade
Profilo degli alberi secchi,
spezzarsi scrosciante di stecchi
sul monte, ogni tanto, gli spari
e cadono urlando di morte gli animali ignari
L'autunno ti fa sonnolento, la luce del giorno è un momento che irrompe e veloce è svanita:metafora lucida di quello che è la nostra vita.
L'autunno che sfuma i contorni consuma in un giorno più giorni, ti sembra sia un gioco indolente, ma rapido brucia giornate che appaiono lente...
Odori di fumo e foschia, fanghiglia di periferia, distese di foglia marcita che cade in silenzio lasciando per sempre la vita
Rinchiudersi in casa a aspettare qualcuno o qualcosa da fare, qualcosa che mai si farà, qualcuno che sai non esiste e che non suonerà...
Rinchiudersi in casa a contare le ore che fai scivolare pensando confuso al mistero dei tanti "io sarò" diventati per sempre "io ero"...
Rinchiudersi in casa a guardare un libro, una foto, un giornale e ignorando quel rodere sordo che cambia "io faccio" e lo fa diventare "io ricordo”
La notte è di colpo calata, c'è un'oscurità perforata da un'auto che passa veloce lasciando soltanto al silenzio la buia sua voce...
Rumore che appare e scompare, immagine crepuscolare del correre tuo senza scopo, del tempo che gioca con te come il gatto col topo...
Le storie credute importanti si sbriciolano in pochi istanti: figure e impressioni passate si fanno lontane e lontana così è la tua estate
E vesti la notte incombente
lasciando vagare la mente
al niente temuto e aspettato
sapendo che questo è il tuo autunno
che adesso è arrivato...
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