Pensavo che la mia storia personale, dal punto di vista del pensiero etico, politico, religioso e sociale risultasse abbastanza chiara sia a chi mi conosce di persona che a quelli che hanno la bontà di leggere questo blog; parlando di post mi riferisco in particolare a quelli taggati con “sassolini dalle scarpe (con un senso?).
Credevo di avere un pensiero indipendente prescindendo dall’essere di una parte politica piuttosto che di un’altra ma, purtroppo, sbagliavo.
Credevo di avere un pensiero indipendente prescindendo dall’essere di una parte politica piuttosto che di un’altra ma, purtroppo, sbagliavo.
A distanza di poche ore, da persone diverse ed in contesti diversi, sono stato tacciato di appartenenza piatta a gruppi politico-sociali.
Mi si è, metaforicamente, puntato il dito contro dicendo “Perché voi qui; perché voi lì…”.
Voi.
Mi ostino a reputarmi molto più “io” che “noi”; rivendico, a questo punto come una bandiera, il non essermi mai iscritto ad alcuna formazione politica; rivendico la mia formazione cattolica; rivendico la libertà di pensiero.
Rivendico la libertà ad appoggiare chi voglio ma anche il fatto che, se lo faccio, è perché convinto e non perché "facente parte" di qualcosa.
Quando poi una mia opinione coincide con quella del politico Tizio, piuttosto che dell’opinion maker Caio lo considero un onore (per Tizio e per Caio: ovviamente).
Quando poi una mia opinione coincide con quella del politico Tizio, piuttosto che dell’opinion maker Caio lo considero un onore (per Tizio e per Caio: ovviamente).
Pur non dovendo spiegazioni a nessuno, ma sinceramente dispiaciuto dal protrarsi di taluni fraintendimenti, invito tutti a fare un giro un po’ più approfondito nei citati post. Basta cliccare a destra, sotto la voce ARGOMENTI, la scritta “sassolini dalle scarpe (con un senso?)” e compariranno i post relativi.
Si parte dall’ultimo – questo – e si va a ritroso nel tempo.
È tristemente probabile che il punto interrogativo sul senso del togliersi questi sassolini dalle scarpe non sia ironico (come avevo immaginato) ma indichi una inutilità nel provare, stigmatizzando situazioni e comportamenti, a camminare più leggeri.
Peccato.
Mentre aspetto (e sollecito) opinioni eventuali, avviso chi legge che proseguirò con libertà,
“agile come un daino
Pur col pesante zaino”.
Emmevù
se dividiamo il peso del tuo zaino sicuramente sarai più agile.
RispondiEliminaCaro Marco è troppo facile tacciare qualcuno di appartenenza a qualcosa, intanto così facendo si risolve il problema di ascoltare e capire l'interlocutore...eppoi si pensa meno. Vuoi mettere?
A me personalmente piace pensare...troppo. Quindi, a rileggerti presto.
Intanto auguri di Buon Natale